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Trasformare rifiuti in energia? Nasce IGLO, essiccatore domestico di rifiuti organici

rifiuti ed energia – Si chiama Iglo, il nuovo essiccatore domestico di rifiuti organici progettato da Nicola Ferrari, giovane laureato dell’Università di Ferrara.

Nicola Ferrari, laureato del Corso di laurea in Design del Prodotto Industriale del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, grazie al progetto si è aggiudicato il Dyson Design Award Italia, premio internazionale di design che celebra, incoraggia e ispira la nuova generazione di progettisti, gestito dalla James Dyson Foundation.

Il progetto sviluppato nel Laboratorio di Sintesi Finale e discusso come Tesi di Laurea, relatore Giuseppe Mincolelli, correlatore Davide Turrini, si chiama IGLO ed è un essiccatore domestico di rifiuti organici che consente di disidratare gran parte degli avanzi di cibo e di trasformarli in energia per la comunità urbana locale.

Il vero potenziale di Iglo infatti non si esprime tra le mura domestiche attraverso l’uso del singolo. Se utilizzato solo privatamente, Iglo ha un risparmio in termini di costi energetici poco rilevante. La sua funzionalità è nell’utilizzo pubblico come raccoglitore urbano di rifiuti organici, sia liquidi che solidi, da trasformare in energia per la comunità locale che viene aggiornata in tempo reale sullo status del sistema energetico da loro alimentato.

Come spiega Nicola Ferrari “dietro la definizione si cela in realtà un intero sistema di gestione della frazione organica urbana che mette in primo piano la realtà locale e la società. Il sistema, che si divide tra privato e pubblico, trae ispirazione dall’idea ormai consolidata delle Smart Cities, o Città 2.0, nelle quali la tecnologia è destinata a beneficio dell’uomo e della sostenibilità. I vantaggi del sistema IGLO non sono solo in termini energetici, ma mirano soprattutto a restituire un concetto di comunità locale urbana, favorendo iniziative virtuose quali la corretta gestione dei rifiuti, la coesione sociale, la partecipazione attiva e la creazione di aree verdi urbane”.

Ferrari Nicola“Il progetto – conclude Ferrari – è stato preceduto da un’attenta fase di ricerca per collezionare dati e individuare i problemi principali, svolta in collaborazione con la società che si occupa della gestione dei rifiuti nella mia città. Il progetto finale invece è stato sviluppato partendo dalle prime idee e migliorandole includendo di volta in volta aspetti chiave come il rapporto con l’utente, i consumi energetici, l’ergonomia etc. Da questi ragionamenti e continui sviluppi è infine nato IGLO e il sistema a lui connesso”.

Il progetto di Ferrari si è aggiudicato 2mila sterline ed è nella shortlist per il premio internazionale di 40mila sterline, il cui vincitore sarà annunciato il 7 novembre.

“La tesi di Ferrari  ‘Sistema di gestione della frazione organica dei rifiuti domestici’ – afferma Giuseppe Mincolelli, professore associato del Dipartimento di Architettura di Unife – prende spunto da due realtà: il costante aumento dei rifiuti prodotti nelle città e la progressiva importanza acquisita dal biogas negli ultimi anni puntando l’attenzione sui casi europei più virtuosi e sull’analisi del territorio ferrarese.

La  ricerca ha consentito di individuare i punti nodali del percorso che il rifiuto organico compie dal momento in cui viene scartato in casa a quando viene raccolto per il trasporto in un eventuale stabilimento per la valorizzazione energetica del biogas, concentrando su questi l’attività di progettazione: il cestino per l’umido, il cassonetto pubblico e un’isola ecologica.

L’obiettivo non è la progettazione di singoli oggetti, ma di un insieme di elementi in relazione tra loro che formino un sistema in grado di modificare, anche solo di poco, le abitudini delle persone, portandole verso una maggiore consapevolezza ambientale”.

8 ottobre 2013

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