rifiuti e legislazione – La presidente della Camera Laura Boldrini, ha ricevuto a Montecitorio i promotori della campagna “Rifiuti Zero”, che hanno consegnato alla Camera le 80.000 firme raccolte a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare.
La Campagna Legge Rifiuti Zero ha visto uno scatto nell’ultima settimana prima della consegna presso la Camera dei deputati dei plichi dei moduli certificati con un andamento che ha registrato una escalation di arrivi dal 18 settembre (data a cui risultavano presenti solo 27.000 firme valide) sino al raggiungimento sino all’ultimo giorno di lavoro domenica 28 (con consegna a mano) delle 80.046 firme valide da tutta Italia.
“La presidente della Camera on. Laura Boldrini si è mostrata molto attenta al valore dell’iniziativa ed ai contenuti specifici, materia su cui ci siamo intrattenuti a lungo come delegazione nazionale riscontrando un concreto interesse della presidente Boldrini a sostenere questa decisiva battaglia di civiltà che oltre a tutelare la salute e l’ambiente potrebbe dare concretamente un contributo ad un nuovo ciclo economico industriale sostenibile con un riflesso occupazionale pari a circa 500mila posti di lavoro a regime al 2020 – hanno spiegato i promotori -“.
Alla consegna delle firme era presente anche Rossano Ercolini, recente vincitore del premio per l’ambiente ‘Golden Environmental Prize.
“L’Europa ormai riconosce che il cassonetto è una vera ‘miniera urbana’ – ha detto Ercolini – e chiede che l’industria manifatturiera sia in grado di riutilizzare i rifiuti, anziché bruciarli”.
La presidente della Camera si è congratulata con i promotori per il loro impegno e per le firme raccolte: “E’ un segno della voglia di partecipare della società italiana, che indica anche fiducia nell’Istituzione parlamentare. La proposta di iniziativa popolare è un importante intervento diretto nel processo legislativo, ma fin qui è stato troppo spesso trascurato, dimenticando i testi nei cassetti del Parlamento.
Per questo alla Camera stiamo lavorando intensamente ad una riforma del regolamento che, tra le altre cose, assicuri alle proposte di legge di iniziativa popolare tempi certi e procedure trasparenti per il loro esame”.
Quanto al contenuto della campagna “rifiuti zero”, la presidente Boldrini ha sottolineato che quella dei rifiuti è diventata una grande sfida su cui si è aperto un serrato confronto anche a livello internazionale.
Una grande questione ambientale, ma anche economica, civile e di lotta ai poteri criminali: “Bisogna riconoscere che quella delle discariche e degli inceneritori è una strada senza uscita e occorre dunque progettare un’altra strategia. E’ sempre più necessario ragionare su modelli di sviluppo sostenibile e in linea con i parametri e gli standard previsti dalle norme europee”.
Ora la battaglia si sposta nel confronto con i gruppi parlamentari e con le commissioni parlamentari competenti “a cui chiederemo di rispettare il lavoro profuso dal Coordinamento nazionale e lo spirito di una legge popolare alternativa evitando di stravolgerne con tattiche emendative i contenuti fondativi stessi” sottolineano i promotori.
Le finalità generali del disegno di legge di iniziativa popolare si fondano su sette linee direttrici, nel dettaglio:
– far rientrare il ciclo produzione-consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta
– rispettare gli indirizzi della Carta di Ottawa, 1986
– rafforzare la prevenzione primaria delle malattie attribuibili a inadeguate modalità di gestione dei rifiuti
– assicurare l’informazione continua e trasparente alle comunità in materia di ambiente e rifiuti
– riduzione della produzione dei rifiuti del 20% al 2020 e del 50% al 2050 rispetto alla produzione del 2000;
– recepire ed applicare la Direttiva quadro 2008/98/CE
– recepire ed applicare il risultato referendario del giugno 2011 sull’affidamento della gestione dei servizi pubblici locali.
8 ottobre 2013