rifiuti – Si parla spesso dell’importanza delle “3 R” – per incoraggiare i cittadini a Ridurre, Riutilizzare e Riciclare –, ma è la prima di tali azioni ad essere fondamentale, come sarà evidenziato dalle iniziative dei prossimi sette giorni, nell’ambito della Settimana dedicata alla promozione della riduzione dei rifiuti.
L’obiettivo è aumentare la consapevolezza dei cittadini europei del modo in cui possono cambiare le loro abitudini e, al tempo stesso, stimolare il dibattito sui temi dell’efficienza delle risorse e dell’economia circolare. Il progetto, coordinato dall’Associazione delle città e delle regioni per il riciclaggio e la gestione sostenibile dei rifiuti (ACR+) con il sostegno del programma dell’UE LIFE +, vede coinvolti 17 paesi, compresi 3 paesi terzi.
“Il potenziale di riutilizzo e di riciclaggio dei rifiuti è enorme – ha dichiarato Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente –.
Stiamo facendo molti progressi nell’attuazione della gerarchia di gestione dei rifiuti, riducendo lo smaltimento in discarica e incrementando il riciclaggio. Le iniziative della società civile, quali la settimana europea per la riduzione dei rifiuti, costituiscono un canale importante per coinvolgere tutti nella creazione di una società «a zero rifiuti».»
La Settimana europea per la riduzione dei rifiuti (16-24 novembre) propone nuovi modi per sensibilizzare alla riduzione dei rifiuti, al riutilizzo dei prodotti e al riciclaggio dei materiali. L’iniziativa intende sviluppare e verificare l’efficacia degli strumenti di comunicazione rivolti alle amministrazioni e alle associazioni, alle imprese, alle scuole e ai singoli cittadini. Le attività culmineranno nelle giornate tematiche di prevenzione dei rifiuti, che quest’anno si concentrano sul riutilizzo e prevedono iniziative locali come mercatini dell’usato, atelier di riparazione e occasioni di baratto e scambio di oggetti.
In connessione con la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, sarà istituita una Giornata europea della pulizia di strade e spiagge che si terrà nel periodo del 10 maggio 2014. La campagna «Let’s clean up Europe», che vedrà impegnati i volontari a ripulire i loro quartieri e le spiagge dai rifiuti, mira non solo ad eliminare la spazzatura ma anche a stimolare un dibattito sui temi dei rifiuti e delle modalità di gestirli.
Ciascun cittadino europeo produce oltre 500 kg di rifiuti urbani all’anno, ma la situazione varia da poco più di 300 kg in alcuni Stati membri ad oltre 700 kg in altri. Mediamente il 50% di tali rifiuti è riciclato, ma esistono enormi differenze tra gli Stati membri. In alcuni Stati membri non avviene più lo smaltimento in discarica e le percentuali di riciclaggio toccano il 70%, mentre altri Stati riciclano poco e conferiscono in discarica oltre il 90% dei rifiuti urbani. I consumatori e le famiglie possono incidere profondamente sulla riduzione dei rifiuti modificando le loro abitudini di spesa, riutilizzando i prodotti e effettuando la raccolta differenziata.
Istituita nel 2009, la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti mirava inizialmente a sensibilizzare i cittadini alla prevenzione dei rifiuti. Nel corso delle precedenti quattro edizioni, la Settimana ha registrato un successo crescente in Europa (e oltre), attuando oltre 25 000 azioni di comunicazione in 28 paesi e mettendo in rete i soggetti pubblici e privati che operano nel campo della prevenzione dei rifiuti.
Quest’anno iniziative avranno luogo in Andorra, Austria, Belgio, Bulgaria, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito, Bosnia-Erzegovina e l’Islanda.
La direttiva quadro sui rifiuti privilegia la prevenzione, il riutilizzo e il riciclaggio rispetto all’incenerimento, mentre il conferimento in discarica o l’incenerimento senza recupero di energia sono considerate le alternative meno accettabili. Un recente studio elaborato per la Commissione stima che la piena attuazione della legislazione UE sui rifiuti consentirebbe di risparmiare 72 miliardi di euro l’anno, aumenterebbe di 42 miliardi di euro il fatturato annuo dell’industria della gestione e del riciclaggio dei rifiuti e creerebbe oltre 400 000 posti di lavoro entro il 2020.
La Commissione europea sta riconsiderando i suoi obiettivi in materia di rifiuti, le conclusioni di tali riflessioni alimenteranno il processo di revisione politica che avrà luogo nel 2014.
15 novembre 2013