patrimonio naturale – A Siena si potranno visitare acquedotti medievali, a Matera un Villaggio Saraceno, 70 grotte e la chiesa bizantina scavata nella roccia, mentre sulle Alpi si potrà ammirare un giardino glaciale.
E non solo. Ai piedi del Vulcano che coprì Pompei sarà aperta la villa romana portata alla luce dagli archeologi per sapere cosa sia accaduto dopo il 79 d.C.. E’ un calendario fitto di 210 eventi in tutt’Italia quello che si sta preparando per la nuova edizione della ‘Settimana del Pianeta’ che si volgerà in autunno, dal 18 al 25 di ottobre.
Per la terza edizione della settimana, che consente a tutti i cittadini di visitare luoghi magici ed inediti delle bellezze naturali del nostro Paese, si conta già un vero e proprio boom di appuntamenti, visto che nel 2012 la prima edizione registrò 132 eventi, nel 2014 la seconda edizione ne ebbe 152 e adesso si è già raggiunta la cifra record di 210 eventi per l’appuntamento del 2015 (mappa geoeventi).
Tutto è dedicato a scoprire e valorizzare il nostro patrimonio naturale, che è davvero notevole! Percorrendo brevi distanze l’Italia mette a disposizione un’offerta naturalistica eccezionalmente ricca fatta di montagne e ghiacciai, grandi laghi, fiumi, colline, coste e paesaggi marini, isole, vulcani.
La “Settimana del Pianeta Terra” vuol far conoscere tutto ciò, diffondere il rispetto per l’ambiente, la cura per il nostro territorio, la cultura geologica.
Vuole anche promuovere un turismo culturale, sensibile ai valori ambientali, diffuso su tutto il territorio italiano, che metta in risalto sia le nostre risorse naturali più spettacolari, sia quelle meno conosciute, ma non meno affascinanti: quelle che abbiamo la fortuna, spesso senza saperlo, di avere proprio a due passi da casa.
Ad annunciare il nuovo calendario sono stati Rodolfo Coccioni dell’Università di Urbino e Silvio Seno dell’Università di Pavia, responsabili de ‘La Settimana del Pianeta Terra’, presentando la mappa degli incontri che sarà realizzata con il supporto dei più importanti Enti di Ricerca ed accademici.
“Abbiamo dato vita ad un modello innovativo di conoscenza delle Geoscienze che magari potrà essere esportato all’estero. Si apriranno agli italiani siti archeologici, geositi di notevole importanza, musei, geoparchi, luoghi prima chiusi o sconosciuti” ha sottolineato Seno. Ammireremo le geoscienze addirittura entrando in “abbazie e chiese mentre percorsi sotterranei agevolati daranno l’opportunità a tutti di ammirare il sottosuolo italiano con le sue grotte” ha anticipato Coccioni.