energia solare – Archimede Solar Energy e Chiyoda Corporation hanno inaugurato ieri a Massa Martana il primo impianto dimostrativo al mondo di centrale ad energia solare concentrata (CSP Concentrated Solar Power) funzionante con sali fusi a 550 gradi. Una vetrina per la tecnologia, tutta italiana, del solare termodinamico a sali fusi, frutto di una intuizione del premio Nobel Carlo Rubbia, presente all’inaugurazione.
All’evento erano presenti clienti e personalità provenienti da tutto il mondo (Arabia Saudita, Qatar, Cina, Giappone, Stati Uniti, Marocco e Kwait) tra gli oltre 400 ospiti.
L’impianto, con tecnologia a specchi parabolici e costruita con componenti italiani ed ingegneria giapponese, si trova nell’area industriale e produttiva di Archimede Solar Energy (gruppo Angelantoni) a Massa Martana.
“Lo scopo di questa centrale solare termodinamica che abbiamo inaugurato oggi non è commerciale – ha detto il presidente di Ase Gianluigi Angelantoni – ma è quello di promuovere l’economia, la bancabilità e l’affidabilità degli impianti di energia solare a parabola. Si tratta, infatti, di una tecnologia innovativa che ha bisogno di essere provata affinché gli investitori possano avere la garanzia del suo corretto funzionamento per poter poi finanziare la costruzione di altre centrali a scopi commerciali”.
A realizzare l’impianto hanno contribuito diverse società, nel dettaglio: Techint, Sqm, Bfr Meccanica, Axel, Rdm, Reflex, Ceu, Meccanicotecnica Umbra.
L’ingegneria é stata realizzata da Chiyoda Corporation su concept Enea. Scopo della centrale solare termodinamica è promuovere l’economia, la bancabilità e l’affidabilità degli impianti di energia solare a parabola.
Una centrale con questa tecnologia con una potenza di 50 megawatt costa intorno a 250-300 milioni di euro. Questo tipo di tecnologia concentra la luce solare, utilizzando specchi parabolici, su di una stringa di tubi ricevitori che contengono un fluido (i Sali Fusi) utilizzato come mezzo di trasferimento del calore per poi produrre il vapore necessario a muovere le turbine generatrici di energia.
Attualmente gli impianti commerciali solari a specchi parabolici sono installati nel mondo per oltre 2 GWe, usano olio diatermico come mezzo di trasferimento del calore permettendo un funzionamento ad una temperatura di 400°C.
L’ olio è però inquinante ed altamente infiammabile ad alta temperatura. La nuova centrale dimostrativa, un test loop da 600 metri di lunghezza, dotata di 5 ore di Stoccaggio di Energia Termica (TES), funzionerà invece utilizzando i Sali Fusi, a temperature di oltre i 550°C, per produrre vapore con continuità di esercizio, cioè giorno e notte.
I Sali infatti non sono infiammabili e sono dei fertilizzanti naturali, possono perciò essere stoccati senza alcun rischio ambientale o di sicurezza. Produrre perciò energia elettrica dal sole anche quando il sole non c’è!
Il potenziale offerto dai Sali sarà provato nell’ impianto di test dotato di tubi ricevitori prodotti da Archimede Solar Energy (ASE), attualmente l’ unico produttore al mondo, su scala commerciale, di tubi ricevitori a sali fusi.
Il taglio del nastro è stato preceduto da una tavola rotonda che si è svolta all’interno degli stabilimenti di Ase cui hanno partecipato tra gli altri, oltre a Gianluigi e Federica Angelantoni (presidente e amministratore delegato di Ase) il presidente di Chiyoda Takashi Kubota, il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, il direttore generale del Ministero dell’Ambiente Corrado Clini, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e Giovanni Lelli di Enea.
04 luglio 2013