cinema ambientale – Il 14 e il 15 settembre, a Roma, torna l’appuntamento con il cinema ambientale. Presso la Casa del Cinema si terrà la seconda edizione de. Due giorni per raccontare l’incontro tra il cinema, l’ambiente e il sociale, proponendo i valori della sostenibilità.
La programmazione prevede molte opere italiane e di fiction a conferma di una sempre maggiore attenzione dei nostri filmaker ai temi dell’ecologia.
Ambiente rubato e ambiente riconquistato, come spazio fisico ma anche spirituale: questa la chiave di lettura del GMFF. Le pellicole selezionate, infatti, tracciano un inconsueto percorso che prende le mosse dalle opere di denuncia e dalla testimonianza di uomini e donne coraggiose impegnate nella difesa dei propri territori per arrivare alla proposta di nuovi modelli di vita sostenibili o all’ipotesi di terribili scenari futuri.
La giornata di apertura inizia alle 16.00 con il film diretto da Gus Van Sant “Promised Land” con Matt Damon e Frances McDormand. Una denuncia coraggiosa contro la sempre più diffusa tecnica della fratturazione idraulica o fracking per l’estrazione del gas dal sottosuolo.
La programmazione prosegue con due documentari, in collaborazione con il Festival Recicla di Madrid: “Yasuni, el buen vivir” (Premio Editores sociales audiovisuales 2013 di Granada) per la regia di Arturo Hortás (ore 18.00) e “El gigante” (ore 18.45) diretto da Bruno Federico, Andrea Ciacci e Consuelo Navarro. Due storie “in parallelo” di lotta contro le multinazionali per la difesa del territorio rispettivamente nella riserva di Yasunì nell’Amazzonia Ecuadoriana e in Colombia.
Alle 19.45 saranno proiettati gli otto cortometraggi realizzati da giovani cineasti nell’ambito del “Progetto Serra” promosso dal Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con la Fondazione Cinema per Roma, per un nuovo laboratorio creativo a tematica ambientale.
A chiudere la prima giornata, alle 21.15, il pluripremiato debutto alla regia di Luigi Lo Cascio: “La città ideale” (Premio Vittorio De Sica per la miglior opera prima, Premio della critica ai Rencontres du Cinéma Italien de Toulouse e Premio Arca Cinema Giovani per il miglior film italiano alla Biennale di Venezia 2012).
La rassegna, con la direzione artistica di Marino Midena, e la partecipazione tra gli altri di Valentina Carnelutti, Lino Guanciale, Luigi Lo Cascio e Mario Tozzi, si conclude domenica 15 settembre, la cui programmazione inizia con i cortometraggi del progetto di comunicazione ambientale “Una storia in comune” per la regia di Alessio D’Amico (ore 16.00) e prosegue con il documentario vincitore all’Abu Dhabi International Environmental Film Festival 2013: “A few brave people” diretto Rüya Arzu Köksal (ore 16.30). Il film, che ha richiesto tre anni di riprese, è la cronaca della straordinaria lotta della gente della regione del Mar Nero per proteggere i fiumi e gli habitat naturali dal piano governativo che prevede la costruzione di decine di centrali idroelettriche in quelle valli e la cessione a privati dello sfruttamento delle risorse idriche.
“L’Ultimo pastore” di Marco Bonfanti (ore 18.00) è la storia incredibile dell’ultimo pastore nomade di una metropoli, Milano, che con la sola forza della fantasia riesce a realizzare il suo sogno. Una fiaba contemporanea che offre uno sguardo leggero sui limiti della nostra società.
Alle 19.15 il docufiction “Meno cento chili”, con la regia di Emanuele Caruso, ispirato al libro “Meno 100 chili – Ricette per la dieta della nostra pattumiera” di Roberto Cavallo. Dopo il cortometraggio “Il turno di notte lo fanno le stelle” diretto da Edoardo Ponti con Nastassja Kinski, Enrico Lo Verso, Julian Sands (ore 20.45) il GMFF si chiude con l’apocalittica visione del film “Pandemia” (ore 21.15) per la regia di Lucio Fiorentino.
Il GMFF, promosso da Pentapolis, “nasce per sensibilizzare il largo pubblico – afferma il presidente Massimiliano Pontillo – sui temi ambientali e per coinvolgere l’intera filiera tra filmaker, produttori e distributori, in pratiche a impatto zero. In tal senso, stiamo attivando accordi programmatici con i maggiori player del settore. Il cinema può avere un ruolo importante nei cambiamenti socio-culturali, contribuendo alla salvaguardia del Pianeta”.
5 settembre 2013