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Ambiente: foreste occupano 34% superficie del Paese

foresteProclamata dalla Fao si celebra oggi la “Giornata internazionale delle foreste 2014”.

Sono l’aria, l’acqua, la terra, il clima: le foreste producono l’ossigeno che respiriamo, contribuiscono alla difesa della biodiversità, svolgono un ruolo primario nella salvaguardia del suolo e delle risorse idriche e funzionano come depositi di assorbimento del carbonio. Ecco perché è importante sostenere e proteggere questo patrimonio “verde” a livello globale e locale.

Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori nel ricordare l’importanza di questo “polmone verde”: assorbe anidride carbonica, stabilizza i versanti, trattiene e filtra l’acqua, fornisce materie prime e garantisce la biodiversità. Gli agricoltori, in prima linea nella difesa del territorio, sono i naturali custodi di questo patrimonio.

In Italia le foreste rappresentano una grande ricchezza di diversità biologica e con 12 miliardi di alberi oggi occupano il 34 per cento della superficie territoriale. Ma questo non basta – sottolinea la Cia-. Solo attraverso una corretta gestione delle foreste è possibile garantire tutte le funzioni che queste svolgono.

C’è necessità, insomma, di recuperare e di rafforzare la gestione e la manutenzione delle foreste, anche perché costituiscono una delle principali risorse per lo sviluppo delle aree rurali e montane e sono fonti straordinarie non solo di ossigeno, ma di occupazione, reddito e materie prime rinnovabili.

Un compito che sembra cucito addosso agli agricoltori e selvicoltori. Non solo perché il 40 per cento circa delle aziende del settore è interessato da boschi, ma anche perché già oggi gli agricoltori sono in prima linea nella salvaguardia del patrimonibosco - forestao forestale italiano, fungendo da “guardiani” del territorio contro gli incendi e il degrado dei versanti e da “custodi” delle tradizioni del mondo rurale – conclude la Cia -. Di conseguenza si candidano naturalmente ad essere parte attiva nella gestione delle foreste, e quindi del “polmone verde” del Paese.

Secondo Legambiente è necessario sviluppare in Italia una nuova modalità di gestione delle foreste che tenga conto della sostenibilità del settore dal punto di vista ecologico, sociale ed economico. Valorizzare i servizi eco sistemici delle foreste, frenare l’abbandono delle aree interne, sottolineare l’importanza della sostenibilità delle foreste anche ai fini una corretta certificazione, sono tutti elementi importanti da considerare. La certificazione deve tenere conto della multifunzionalità delle foreste, la tutela del suolo, delle acque, dell’aria e la molteplicità delle specie e dei paesaggi.

Per Legambiente il bosco può avere una nuova funzione sociale ed economica sperimentando questa la gestione sostenibile, puntando su percorsi di certificazione delle attività forestali e della filiera bosco-legno, disincentivando le attività forestali meccanizzate in favore di quelle tradizionali e naturali che sequestrano più carbonio nel suolo e proteggono la biodiversità.

La politica forestale europea sottolinea l’importanza delle foreste non solo per lo sviluppo rurale, ma anche per l’ambiente e la biodiversità, per le industrie forestali, la bioenergia e la lotta contro i cambiamenti climatici. E ha esortato gli Stati a integrare le proprie strategie forestali in questo senso. Per contrastare il trend del commercio di legname di provenienza illegale, si è inoltre dotata di due regolamenti specifici, il Flegt (Forest Law Enforcement, governance and trade) e l’Eutr (European Union Timber Regulation).

“Ma nel nostro Paese –  dichiara Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente  – oltre a non aver ancora recepito la normativa europea, si continua a tagliare alberi centenari, come accaduto recentemente nel Parco regionale delle Serre in Calabria e sul lago di Vico nel Lazio, a dimostrazione della poca cura che abbiamo del nostro patrimonio forestale”.

21 marzo 2014

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