mobilità ciclabile – Hanno già percorso oltre 331.000 chilometri i ciclisti urbani europei delle 32 città iscritte all’European cycling challenge, gara giunta alla terza edizione con numeri sempre più alti di partecipanti.
In palio non c’è niente se non la soddisfazione di dimostrare che anche nella propria città è possibile spostarsi in bicicletta: vince infatti chi, tra le squadre urbane iscritte ufficialmente con il patrocinio del proprio comune, totalizza il numero maggiore di chilometri percorsi dal 1° al 31 maggio. Al momento sono in testa i polacchi, con Varsavia (22.022 km percorsi da una squadra di 1.548 ciclisti urbani) e Lodz (19.456 km per 1.107 ciclisti). Terza è Roma, con una squadra di 609 ciclisti che hanno percorso 10.899 km.
Per il conteggio dei chilometri si utilizza un’applicazione gratuita per smartphone e tablet, e il comitato organizzatore vigila che non ci siano trucchi: i percorsi devono essere all’interno della città, e oltre i 25 km percorsi il singolo pedalatore deve giustificare la scelta di un tragitto così lungo, non usuale nel commuting quotidiano, anche se, si nota, non mancano le polemiche e le segnalazioni di percorsi circolari lunghi anche oltre 200 km, quindi classificabili come allenamenti sportivi, vietati dal regolamento. Sono ammessi anche i “lavoratori” della bicicletta, ovvero i bike messenger.
L’iniziativa è nata nel 2012 a Bologna, la cui agenzia per la mobilità ha lanciato il classico guanto di sfida al resto d’Europa, raccolto solo da 7 squadre per un totale di 715 ciclisti e 90.000 km percorsi in bici. Già l’anno successivo erano 12 le città partecipanti, con 3.067 iscritti e 313.000 km percorsi in bici. Quest’anno il boom, con 32 città iscritte e oltre diecimila ciclisti, numero in costante crescita grazie al tam tam degli attivisti.
09 maggio 2014