verde urbano – Avversità meteo protagoniste dell’estate, tra caldo afoso e violenti temporali. E il mondo green si adegua ai cambiamenti climatici e prende provvedimenti: contro il rischio di prati “bruciati” dal sole nei giardini degli italiani e nelle aree verdi urbane si stanno facendo strada iprati ecosostenibili.
E per limitare il rischio di cadute di alberi dopo piccole trombe d’aria o forti raffiche di vento le amministrazioni comunali si interrogano sul delicato ruolo della potatura, oggi ritenuto centrale per garantire salute alle piante e sicurezza ai cittadini.
Questi due temi, di grande attualità, sono al centro dei convegni in programma oggi alla Scuola Agraria del Parco di Monza a “Vita in Campagna Garden Show”, manifestazione organizzata dalla rivista di Edizioni L’Informatore Agrario in partnership con la Scuola Agraria di Monza e il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e con il patrocinio di
FederUnacoma e Fieragricola.
Gli esperti si interrogano sul prato del futuro che deve essere decisamente ecosostenibile.
Come realizzarlo?
“Le tecniche che saranno presentate mirano a creare un prato con caratteristiche nuove rispetto al passato – spiega Antonio Boschetti, direttore de L’Informatore Agrario -. L’obiettivo è ottenere uno spazio verde più resistente alle malattie e alle avversità meteo sfruttando la biodiversità presente in natura. Se, ad esempio, ieri si puntava sulle graminacee oggi ben vengano specie a foglia larga e fioriture molto gradevoli. La parola d’ordine è un limitato e razionale impiego di acqua, energia e agrofarmaci”.
Se in Italia il prato ecosostenibile è già utilizzato su circa 250 campi da golf e oltre 10.000 campi da calcio, la tendenza ora arriva anche nel giardino di casa.
Alcune varietà di Loietti e Festuca arundinacea (specie microterme), garantiscono erba più fitta e meno colpita da infestanti rispetto alle varietà tradizionali. Così il prato si mantiene più bello e più a lungo e richiede un numero inferiore di tagli, minore utilizzo di acqua, diserbi o risemine. Impiegando specie macroterme, cioè gramigne migliorate, si riduce fino al 50% il consumo di acqua e di trattamenti fitosanitari.
Un prato, in genere, si taglia 1-2 volte alla settimana, ma introducendo i trifogli si può tagliare una volta ogni due settimane. Il risparmio è anche economico: su circa 20 ettari con superficie in un campo da golf si può arrivare fino a 70.000 euro in meno per la gestione del tappeto erboso.
Una tendenza che dai campi sportivi si sta diffondendo anche nelle aree verdi urbane e nelle famiglie, interessate a limitare gli interventi per difendere il proprio tappeto erboso dalle malattie. Rispetto a qualche anno fa, i dati emersi dal convegno parlano di una crescita fino al 35% di uomini e donne sensibili all’impatto tossicologico dei prodotti e interessati a effettuare il minor numero possibile di interventi nel giardino di casa.
Un tema oggi molto dibattuto è quello della potatura del verde urbano.
“Spesso su alcuni alberi vengono effettuate potature errate – spiega Marco Limina, direttore del mensile MAD Macchine Agricole Domani e moderatore dei due convegni a Vita in Campagna Garden Show‐.
È necessario sviluppare maggiori competenze tecniche perché – continua Limina ‐ la potatura è una tecnica colturale che si basa su conoscenze scientifiche e va sempre affidata a personale esperto. A parte le potature iniziali si dovrebbe intervenire solo per correggere eventuali anomalie che insorgono spesso per errori umani o per risolvere problemi di stabilità o pericolo a seguito di eventi meteoclimatici o di malattie”.
25 settembre 2015