agricoltura sostenibile – E’ possibile collocarlo in ogni spazio. Su un terrazzo come in una stanza, basta avere una presa elettrica a cui collegarlo e l’acqua necessaria a riempire il suo serbatoio e l’orto aeroponico verticale farà germogliare vegetali e frutta sufficienti per una famiglia di 4 persone.
Con l’urbanizzazione e la popolazione mondiale in aumento, il futuro dell’agricoltura è sempre più verticale, con il minor uso possibile di suolo.
Si moltiplicano così le soluzioni per realizzare orti in casa, sul balcone, sui terrazzi e negli spazi urbani: obiettivo anche di “veve – vegetali in verticale”, la prima start-up dedicata alla realizzazione di orti verticali aereoponici, ovvero dove le radici di verdure e ortaggi risultano sospese nell’aria e gli elementi nutritivi vengono erogati tramite nebulizzazione, con uso ridotto di acqua e energia.
Il progetto, presentato presso la Lounge del ministero delle Politiche agricole all’interno di Padiglione Italia in Expo, svolge tre funzioni: garantire la sicurezza alimentare, dato che bastano un balcone, una terrazza inutilizzata o anche un angolo di una stanza per avere frutta e verdure fresche e controllate direttamente; nutrizionale, perché l’orto veve può fornire frutta e verdura necessarie a una famiglia di quattro persone; restituire valore al cibo e imparare a non sprecare.
Veve occupa poco spazio (anche solo un metro quadro per 2,30 m di altezza) e non richiede impianti idrici complessi. Basta attaccarlo alla presa elettrica e riempire il serbatoio di acqua (il sistema risparmia il 90% di acqua rispetto ad un orto tradizionale). Insomma, veve è da considerarsi come un nuovo elettrodomestico che produce zucchine, fragole, rosmarino, insalata, pomodori. Tutto biologico. Sebbene possa essere anche usato su larga scala, è pensato per cittadini e condomini, per chi vuole l’orto ma non ha spazio.
La start up é nata nell’ambito di Progetto Manifattura (l’incubatore e hub della green economy creato da Trentino Sviluppo con sede a Rovereto) da un’idea di Matteo Sansoni.
“Credo che gli orti verticali, quelli rivolti al pubblico come il mio, svolgano una triplice funzione – ha spiegato Matteo Sansoni – La prima è quella di garantire la sicurezza alimentare, dato che ognuno da Milano a Shanghai con un semplice balcone, una terrazza inutilizzata o anche un angolo di una stanza può avere frutta e verdure fresche e controllate direttamente. La seconda è quella nutrizionale: l’orto veve può fornire a una famiglia di 4 persone il fabbisogno giornaliero di vitamine e nutrienti per una dieta sana. Infine riattiva il processo di restituzione del valore al cibo: stando a contatto ogni giorno con ciò che consumiamo impariamo il valore del cibo e impariamo a non sprecare”.
Sebbene possa essere anche usato su larga scala (serra ad alta produttività), veve è pensato per i semplici cittadini, per i condomini, per chi accarezza l’idea dell’orto urbano ma ha solo un balcone a disposizione.
16 luglio 2015