riduzione rifiuti – Il Comune di Forlì tra i vincitori del premio nazionale sulla prevenzione dei rifiuti nella categoria “Pubbliche Amministrazioni”.
Forlì ha candidato due iniziative di prevenzione. La prima, rivolta alla riduzione dello spreco alimentare e della produzione di imballaggi nelle mense scolastiche comunali (oltre 700.000 pasti distribuiti ogni anno), la seconda rivolta alla diffusione dell’utilizzo di pannolini lavabili e compostabili in sostituzione di quelli usa e getta da destinare alla raccolta indifferenziata. Nella progettazione e implementazione di queste iniziative l’amministrazione si è distinta per l’utilizzo dei vari strumenti a disposizione delle P.A. (non da ultimo la leva economica) e per la capacità di coinvolgere i vari stakeholder e sensibilizzare la comunità.
Due progetti di alto valore, che si vanno ad aggiungere a tutte quelle azioni censite anche nel recente dossier “Comuni Ricicloni dell’Emilia Romagna”, presentato lo scorso dicembre a Finale Emilia. Esperienze queste da cui è possibile partire per dare obiettivi e strumenti concreti a tutto il territorio dell’Emilia Romagna, attraverso il Piano Regionale di Gestione Rifiuti, che portino ad una Regione capofila del riciclo e della prevenzione.
“Restano ancora alcuni nodi del piano da sciogliere però: se gli obiettivi di azzeramento delle discariche e progressivo spegnimento degli inceneritori sono condivisibili, il documento preliminare presentato ad inizio anno era ancora carente nella parte degli strumenti necessari per raggiungere questi risultati – spiegano i responsabili di Legambiente Emilia Romagna -. Di fronte ad un obiettivo ambizioso di riduzione rifiuti del 25%, il rischio che il numero rimanga solo sulla carta è alto. Per questo serve con urgenza anche un Piano regionale di riduzione rifiuti”.
Per questo, secondo Legambiente, è necessaria un’azione da parte di tutti, delle istituzioni ma anche del mondo delle imprese. In primo luogo le aziende di gestione devono essere disponibili e protagoniste nell’applicazione di metodi di raccolta funzionali alla tariffazione puntuale, cioè in grado di misurare le quantità di rifiuto conferito, ma a seguire anche il sistema della distribuzione e del commercio deve cominciare a fornire una gamma di prodotti a minor utilizzo di imballaggi o con vuoto a rendere.
“E’ evidente quindi che le opportunità di una virata definitiva verso obiettivi ambientalmente avanzati ci sono e hanno la concretezza delle esperienze già attuate a scala comunale in molti territori della regione Sta alla politica regionale e all’apparato di governance, tradurre in esperienza generalizzata queste eccellenze, mettendo in conto anche di scontentare qualche centro di interesse di peso che ancora si oppone a questi cambiamenti”.
17 gennaio 2014