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“Riciclolio” da rifiuto a bio-carburante

riciclo olio vegetale – Ogni anno, in tutta Italia, vengono gettati 160 milioni di litri di olio vegetale esausto che potrebbero essere trasformati in biocarburante a basso impatto ambientale. I sistemi di raccolta e recupero dell’olio vegetale esausto di origine domestica sono poco sviluppati con la conseguenza che buona parte di tale rifiuto viene semplicemente gettato nelle reti di scarico idrico domestiche determinando un notevole impatto ambientale oltre allo spreco di una preziosa risorsa.

Dalla Liguria é partita una campagna pilota volta a incentivare alla raccolta differenziata di questo tipo di rifiuto.

“Riciclolio”, progetto europeo promosso da un gruppo di aziende private e enti pubblici, e cofinanziato dal programma comunitario Life+, dopo la prima fase, dedicata alle scuole di Genova, Albisola Superiore e Savona, entra in una seconda fase con la collocazione di contenitori che si uniranno alle isole ecologiche già presenti sul territorio

“Non si tratta infatti degli oli esausti che residuano dalle attività industriali, né di quelli dei ristoranti (che già li consegnano a trasportatori e riciclatori autorizzati), ma di quello domestico, che resta nella padella dopo una frittura e nel barattolo delle melanzane o dei funghetti sottolio –  spiega Ingrid Barile, coordinatrice del progetto cui partecipano i comuni di Savona, capofila, Albisola superiore e Genova -.  Quell’olio, di cui ci sbarazziamo versandolo nel lavandino perché per noi è un rifiuto, è in realtà una materia prima di elevata qualità e di grande resa. Infatti, da un litro di olio vegetale è possibile produrre un litro di biocarburante per alimentare i mezzi di trasporto, ottenendo grandi vantaggi anche a livello ambientale con la riduzione del 50% di carbonio, del 78% di anidride carbonica e del 65% di polveri sottili”.

Nella prima fase del progetto, a Genova, sono stati coinvolti una ventina di istituti scolastici, tra elementari e medie. In queste scuole si sono svolte giornate di formazione e sensibilizzazione, compresa la consegna, a ogni studente, di una  tanichetta verde per raccogliere l’olio e poi portarlo nella campana per la raccolta posizionata all’interno dell’istituto.

Come ha sottolineato Michela Minetti di Arpal “Il progetto Riciclolio è cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito di LIFE+, un programma ideato con lo scopo ultimo  di indurre un cambiamento virtuoso nel comportamento dei cittadini, attraverso un’intensa campagna di comunicazione che sostenga la raccolta dell’olio e ne estenda il più possibile il raggio di azione”.

L’obiettivo è la prevenzione. E prevenzione, quando si parla di rifiuti, significa produrne di meno, riutilizzarli e recuperarli, in modo che lo smaltimento risulti necessario solo per una piccola parte dei rifiuti prodotti. In questo modo si genera un circolo virtuoso che porta anche alla creazione di opportunità di lavoro nella green economy.

“La discarica dovrebbe essere residuale” ha ribadito Luca Zane di Amiu. L’impegno di Amiu è quello di ampliare la rete di campane in spazi fruibili da tutti i cittadini. Le campane di raccolta per l’olio, a differenza di quelle per carta, vetro e plastica, non si possono posizionare nelle strade, ma devono essere poste in luoghi aperti al pubblico ma che possano essere chiusi nelle ore notturne. Qui un elenco dei punti dove trovare le campane di raccolta già attive a Genova. Questi punti di raccolta, che si sommano alle quattro isole ecologiche di Amiu, sono distribuiti in modo tale da coprire buona parte del territorio cittadino, ma sono destinati ad aumentare. A questo scopo, è in corso una campagna di sensibilizzazione presso i circoli, le associazioni e le società sportive presenti nei vari quartieri.

Al progetto, a costo zero per il Comune di Genova, partecipano, oltre ad Amiu e al Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università degli Studi di Genova,  Ata Spa, ALSO srl, DP Lubrificanti, Fratelli Carli, Sige-Servizi industriali Genova ai quali si aggiungono Comune di Savona, Sige, Fratelli Carli.

“Da un chilo di olio vegetale esausto – ha illustrato Anna Maria Cardinale, del Dipartimento di Chimica dell’Università di Genova – è, infatti, possibile produrre un chilo di biocarburante a basso impatto ambientale, utilizzabile per alimentare mezzi di trasporto, e glicerina, preziosa materia prima per esempio per l’industria cosmetica”.

“Nel progetto Riciclolio – aggiunge Andrea Morten, in rappresentanza di Dp Lubrificanti e Also –  raccolta, stoccaggio e trasporto dell’olio sono finalizzati a ottenere grandi vantaggi anche a livello ambientale con la conseguente riduzione del 50% del carbonio, del 78% di anidride carbonica e del 65% di polveri sottili”.

Uno dei valori del progetto Riciclolio è proprio l’azione dei privati a beneficio della collettività. “Nel ciclo di raccolta – conferma Barbara Cirulli, funzionaria dell’assessorato Ambiente del Comune di Savona – sono soggetti privati, a proprie spese, a integrare la raccolta differenziata territoriale”.

19 febbraio 2014

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