raccolta olio usato – Oltre 2mila litri di olio vegetale usato raccolti nel corso degli ultimi 12 mesi, grazie al porta a porta, in due comuni pilota interessati dal progetto Recoil, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Life+.
Succede a Castell’Azzara in provincia di Grosseto e ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino.
I cittadini di Castell’Azzara hanno raccolto 816 litri di olio vegetale esausto, con una media mensile di 68 litri.
Considerando che i cittadini coinvolti erano circa 1.500, la media pro-capite di olio esausto vegetale è stata di 0,5 kg.
Nello stesso periodo, gli abitanti di Ariano Irpino hanno raccolto 1.212 litri di olio vegetale esausto, con una media mensile di 101 litri.
Qui i cittadini coinvolti sono stati circa 5.000 e la media di olio raccolto si è attestata su circa 0,2 kg pro capite.
Il Life Recoil ha permesso di raccogliere complessivamente, in 12 appuntamenti mensili, 2.028 litri di olio vegetale usato, evitando di immettere in atmosfera 122 kg di Co2 equivalente.
Avviato nell’autunno del 2011, il Life Recoil proseguirà anche nel 2015, attraverso una attività di sensibilizzazione finalizzata al recupero dell’olio vegetale usato in cucina per evitarne la dispersione nell’ambiente.
I residui di oli vegetali, se non smaltiti correttamente, possono infatti provocare danni ad ambiente, flora e fauna.
Se buttati negli scarichi fognari rendono meno efficace il processo di depurazione dell’acqua; se sversati nei corsi d’acqua o in mare creano un velo in superficie che impedisce lo scambio dell’ossigeno con l’aria, con gravi conseguenze per gli ecosistemi.
Basta un solo litro di olio vegetale sversato nella falda acquifera per rendere non potabile 1 milione di litri d’acqua.
La trasformazione in combustibile dell’olio vegetale usato e recuperato (pari a 2mila litri) permetterebbe di evitare l’emissione in atmosfera di 2.014 kg di Co2 equivalente (pari a quanto viene emesso in un viaggio in aereo da Roma a Shangai andata e ritorno).
In Italia, dove si stima una produzione di oli vegetali esausti pari a oltre 250mila tonnellate, di cui più della metà prodotte da consumo domestico, la raccolta dell’olio vegetale esausto potrà essere diffusa solo con la modifica della legge attuale e grazie ad attività di sensibilizzazione come quella sperimentata con il Progetto Recoil.
“Grazie a questo progetto – dichiara Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente – si contribuisce a ridurre gli sversamenti degli oli nelle fognature e, al tempo stesso, si recupera una risorsa utile alla produzione di energia rinnovabile. Perciò è fondamentale procedere con un’attività di informazione e sensibilizzazione che coinvolga direttamente i cittadini e le pubbliche amministrazioni nella gestione sostenibile dei rifiuti e, per questo, vogliamo continuare a promuovere ulteriori azioni rivolte ai cittadini affinché si diffonda la pratica della raccolta porta a porta dell’olio vegetale usato”.
“Il nostro auspicio – conclude Ciafani – è che questa attività possa continuare anche dopo la chiusura del progetto prevista nel 2015 e, a questo scopo, il team di progetto, composto da AzzeroCo2, Kyoto Club, Legambiente, Cid Software Studio e Conoe, sta lavorando a un vademecum e alle raccomandazioni per quelle amministrazioni che vorranno sperimentare il sistema di raccolta domiciliare porta a porta dell’olio vegetale esausto sperimentato con il Life Recoil”.
14 luglio 2014