energia e ambiente – Qlik, leader nella Visual Analytics, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente accende i riflettori sul consumo energetico grazie alla nuova app “Quanto sei europeo?”, contenitore di dati e informazioni provenienti da tutti i 28 paesi dell’UE.
Se scendono i consumi di energia in Francia, Lussemburgo, Germania e in alcuni Paesi scandinavi l’Italia si dimostra stabile.
Fermo restando il consumo medio europeo di 1832,5 litri di petrolio al giorno, il Lussemburgo è tra i Paesi con il più ampio margine di riduzione dei consumi giornalieri, passando dall’utilizzo a inizio secolo di 11,43 litri di petrolio agli 8,74.
Subito dopo troviamo la Svezia, con una riduzione, sempre a partire dal 2000, di 1,59 litri di consumo di petrolio.
Se Francia e Germania hanno diminuito di 1,33 litri il consumo per famiglia, l’Italia sembra essere tornata, dopo un andamento altalenante, al consumo già piuttosto basso di 15 anni fa (4,35 litri al giorno).
L’applicazione interattiva e gratuita di Qlik si concentra su tre aspetti, come ‘Viviamo’, ‘Lavoriamo’ e ‘Ci Divertiamo’, per fornire una panoramica completa su somiglianze e differenze tra i singoli Paesi dell’Unione, prendendo in considerazione anche l’impatto ambientale.
Anche per quanto riguarda l’energia elettrica gli italiani sembrano non modificare di molto i propri comportamenti: il consumo di 5,3Kw pro capite del 2000 ha subìto un picco nel 2006 (5,83Kw), per poi scendere nel 2009 e stabilizzarsi intorno ai 5,50Kw negli anni successivi.
Per quel che concerne l’impatto energetico i Paesi che consumano di più (Svezia, Lussembrugo e Finlandia utilizzano tra i 14 e i 15,74 Kw) riescono a far tagli più consistenti e quelli che consumano di meno (tra 8,38Kw e 2,64Kw) rimangono costanti, per l’utilizzo di petrolio anche i Paesi più morigerati come Malta riescono a fare grandi progressi, passando da 1,89 litri a 1,24 litri quotidiani.
“Il progresso che i singoli Paesi stanno facendo verso la riduzione del consumo di petrolio varia notevolmente, persino tra paesi situati in regioni simili e con redditi simili”, sottolinea Pablo Calderón Martínez, professore di Studi Europei al Kings College di Londra, che ha lavorato allo sviluppo dell’applicazione insieme a Qlik.
05 giugno 2015