il Papa e l’ambiente – “Cercare un altro modo di intendere il progresso” avendo “cura della casa comune”.
Sono gli elementi fondamentali della nuova enciclica di Papa Francesco, la “Laudato si”
Proprio nella chiave del cammino di conversione e di speranza in un futuro rinnovato, Papa Francesco mette al centro dell’Enciclica il concetto di ecologia integrale, come paradigma in grado di articolare le relazioni fondamentali della persona con Dio, con se stessa, con gli altri esseri umani, con il creato.
«Quando parliamo di “ambiente” facciamo riferimento anche a una particolare relazione: quella tra la natura e la società che la abita – spiega Papa Francesco -.
Questo ci impedisce di considerare la natura come qualcosa di separato da noi o come una mera cornice della nostra vita. Siamo inclusi in essa, siamo parte di essa e ne siamo compenetrati. Le ragioni per le quali un luogo viene inquinato richiedono un’analisi del funzionamento della società, della sua economia, del suo comportamento, dei suoi modi di comprendere la realtà.
Data l’ampiezza dei cambiamenti, non è più possibile trovare una risposta specifica e indipendente per ogni singola parte del problema.
È fondamentale cercare soluzioni integrali, che considerino le interazioni dei sistemi naturali tra loro e con i sistemi sociali. Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale. Le direttrici per la soluzione richiedono un approccio integrale per combattere la povertà, per restituire la dignità agli esclusi e nello stesso tempo per prendersi cura della natura».
E’ lo stesso pontefice a indicare, al termine della premessa, i dieci punti-chiave della sua enciclica:
– l’intima relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta;
– la convinzione che tutto nel mondo è intimamente connesso;
– la critica al nuovo paradigma e alle forme di potere che derivano dalla tecnologia;
– l’invito a cercare altri modi di intendere l’economia e il progresso;
– il valore proprio di ogni creatura;
– il senso umano dell’ecologia;
– la necessità di dibattiti sinceri e onesti;
– la grave responsabilità della – politica internazionale e locale;
– la cultura dello scarto;
– la proposta di un nuovo stile di vita.
18 giugno 2015