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Jeans: ecologia, vintage e risparmio

riciclo creativo – Dare una nuova vita ai vecchi blue jeans è una mossa a vantaggio dell’ambiente e delle tasche, tra l’altro tristemente vuote nei tempi recenti.

A questo scopo ci viene incontro il recente amore per l’abbigliamento vintage, in gergo chiamato Vintage Fashion.
Questa nuova moda propone di rinverdire stili passati, e nello specifico anni ’60 ’70 e ’80, anni in cui il jeans usurato e agghindato era il top del vestiario. In questo modo vecchie paia di braghe del celebre tessuto si trasformano, con alcuni accorgimenti, in capi vintage nuovi ed invidiabili, oltre che unici!

Elenchiamo ora alcune modifiche da apportare per compiere la magia.
Per riproporre lo stile grunge, per esempio, si potrebbe creare degli strappi sapientemente fatti lungo le gambe e leggermente sfilacciati, mentre se si opta per un genere punk dovremmo creare dell’usura utilizzando una spugnetta in ferro (per intenderci quelle per scrostare le pentole da cucina) e lavarle subito dopo in lavatrice a 90 gradi. Una volta asciutte fisseremo delle borchie lungo l’orlo delle tasche sia anteriori che posteriori, ed ecco il nostro jeans vintage punk.

Qualcuno potrebbe obiettare sostenendo che sinora sono solo proposte in stile “eighty years”. Verissimo. Ma le proposte non sono ancora terminate. Infatti, se siete dei malinconici dei lontani anni ’70, basta prendere il vecchio jeans e stropicciarlo sino a creare un fagotto, che legheremo con dello spago. Dopodiché immergiamo il tutto in acqua calda e candeggina (attenzione, non troppa) e, dopo averli strizzati a dovere, laviamo sempre in lavatrice a 60 gradi. Il risultato finale sarà un fantastico pantalone scolorito in maniera irregolare. Scucite il fondo delle gambe di circa 5 o 6 cm per creare un effetto a zampa di elefante, aggiungete qualche spilla tonda dei Clash, oppure dei Doors, e voilà. Ecco il nuovissimo capo retrò.
Esiste però un particolare metodo che ci permette di creare un jeans vintage che richiama i favolosi anni ’60. Risulterà leggermente più complesso rispetto a quelli elencati in precedenza ma, a lavoro ultimato, ne sarà valsa la pena.

Per prima cosa occorrerà inserire delle monete di differenti dimensioni nelle tasche davanti e dietro. A questo punto bisognerà strofinare l’intero indumento con della carta vetrata a grana sottile, calcando particolarmente le zone dove vi sono la monete, in modo da creare un usura geometrica ed armoniosa, e ogni orlo che incontrate (tasche, gambe, ecc.).

Dopo queste operazioni preliminari laviamoli in lavatrice a 90 gradi e, terminato il ciclo, immergiamoli in una tinozza, o anche in un secchio andrà benissimo, riempita con acqua calda. Immergiamo nell’acqua anche dei vecchi calzini in cotone riempiti con del caffè in polvere e chiusi con un nodo.
Lasciamoli a mollo per un tempo complessivo di 12 ore circa. Trascorso il tempo necessario mettiamoli a stendere e, una volta asciutti, creiamo due strappi abbondantemente sfilacciati all’altezza delle ginocchia. Cuciamo poi delle toppe che richiamino all’epoca (simbolo della pace, fiori colorati, immagini psichedeliche e affini) in posti “strategici”. Ora siamo pronti a sfoggiare un jeans sgualcito e intriso della terra di Woodstock. Più vintage di così si muore!

Un buon riciclo creativo è in grado non solo di farci risparmiare tanti bei soldini, ma ci permette di tutelare il nostro pianeta trasformando capi d’abbigliamento sterili e vetusti in nuovissimi jeans vintage che, oltre ad essere moderni, potranno vantare il pregio di riflettere la nostra persona, indossando quello che siamo.
Direi che è arrivato il momento di aprire l’armadio, tirare fuori tutto quello che sarebbe da buttare via e metterlo nelle mani del nostro stile e della nostra fantasia, spaziando in anni lontani, pregni di mode dimenticate, ma mai scomparse del tutto.

12 luglio 2013

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