green economy – Confrontarsi, unire le forze, raccontare le economie di montagna è l’obiettivo della rete delle “Comunità di montagna green e smart” ufficializzata in occasione del primo summit sulle Bandiere Verdi di Carovana delle Alpi, che si é svolto a Mendatica, in provincia di Imperia.
Un’intera giornata di lavori e di dialogo dedicata alle realtà che faticosamente cercano di riemergere in montagna anche con nuove forme di protagonismo, suddivisa in due parti: la prima sulle potenzialità per le aree interne e i fondi strutturali, la seconda su modelli in rete per le economie di montagna.
Sempre più significativo, infatti, è il numero di piccolissime, piccole e medie imprese che, insieme a virtuose amministrazioni locali, dimostrano di avere il coraggio di assumere la sfida ambientale come fattore competitivo e di integrarla con i temi della responsabilità sociale d’impresa e della centralità della persona, e di cui domani saranno presentate le pratiche.
Da 14 anni Legambiente redige il dossier della Carovana delle Alpi, con il fine di mettere in luce e sostenere quei progetti nuovi e alternativi, capaci di coniugare ambiente, economia, sviluppo e lavoro. In questa prospettiva, ha scelto di premiare con le bandiere verdi attività e progetti che sanno riguadagnare terreno a migliori pratiche agricole, ai bisogni di qualità alimentare, alle tipicità territoriali, alla diversificazione produttiva anche immateriale, al risparmio energetico, a un turismo responsabile e sostenibile, per la difesa del suolo e un più equilibrato utilizzo delle risorse idriche.
“La rete delle buone pratiche di montagna è secondo noi di significativa importanza – dichiara Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi Legambiente -. Il nostro percorso, con la Carovana delle Alpi, non nasconde l’ambizione di poter contribuire a costruire una buona governance alpina, dove le buone pratiche, messe in rete, possano produrre nuovi patti e accordi per dare più forza e cogenza a questa visione. La green economy è secondo noi l’unica via di uscita dalla crisi e costituisce un terreno di crescita estremamente favorevole nel tessuto socio-economico alpino”.
“Le aree montane – aggiunge Vanessa Pallucchi, responsabile Cultura e Territorio Legambiente – possono concretamente superare le debolezze e fragilità che ne hanno condizionato la vita in questi ultimi decenni, solo unendosi in un progetto innovativo, capace di raccogliere le sfide economiche e ambientali della contemporaneità, muovendosi nella prospettiva della green society e di un’economia fossil free. Occorre cercare e sviluppare nuove condizioni di equilibrio nel rapporto tra uomo, natura, lavoro e abitare in montagna, ma anche nell’intreccio tra culture montanare e saperi cittadini”.
13 luglio 2015