mobilità sostenibile – Nasce dall’esperienza di FIAB una nuova realtà in grado di mettere in rete chi ha a cuore la mobilità sostenibile.
Parliamo del CIAB il Club Imprese Amiche della Bicicletta che assicura con RC bici tutti i dipendenti e fornisce supporto e formazione per incentivare l’uso della bici e per attrezzare in modo adeguato i luoghi di lavoro.
Espressioni quali “mobilità sostenibile”, “bike to work”, “bike to school”, “rispetto dell’ambiente” e “wellness aziendale” anche se sono diventate ormai parte della comunicazione quotidiana non sono in grado di risolvere alcuni problemi per le aziende, che hanno difficoltà a passare dalla teoria alla pratica.
In uno scenario che vede esperienze di generico “green washing” accanto a esempi virtuosi di amministrazioni pubbliche, associazioni e realtà private che si sono attivati a più livelli per lo sviluppo della mobilità ciclistica, FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta annuncia la nascita di CIAB il Club Imprese Amiche della Bicicletta.
CIAB è una risposta concreta per tutte le imprese e le realtà che hanno a cuore la salute dei propri dipendenti e collaboratori e che vogliono essere e farsi riconoscere quali aziende “bike-friendly”, promuovendo l’uso della bicicletta, spesso in perfetta coerenza con un più articolato programma aziendale di mobilità sostenibile.
Le aziende e gli enti che si associano a CIAB-Club Imprese Amiche della Bicicletta hanno il grande beneficio di poter offrire a tutti i propri dipendenti l’assicurazione annuale RC bici (responsabilità civile verso terzi) a copertura di qualunque spostamento in bicicletta, anche al di fuori del lavoro, 24 ore su 24 e in tutta Europa.
CIAB, inoltre, mette in rete tra loro tutti i soci e, in uno spazio dedicato sul sito, ogni impresa può condividere le azioni e le iniziative promosse a favore della ciclabilità e della mobilità sostenibile rivolte ai dipendenti, ai clienti o all’intera comunità, così da creare un costruttivo scambio esperienze e idee, agevolando anche la nascita di eventuali partnership.
Parallelamente, e con il supporto di FIAB, le aziende associate al Club Imprese Amiche della Bicicletta possono beneficiare di una formazione dedicata ai diversi temi della ciclabilità, ricevere consigli per rendere il luogo di lavoro “bike-friendly” (creazione di un ricovero per le biciclette, di spogliatoi e spazi dedicati, ma anche, più semplicemente, l’installazione di una rastrelliera), definire efficaci policy d’incentivazione e meccanismi premianti per i collaboratori che usano la bici per recarsi al lavoro.
A CIAB possono aderire aziende di ogni dimensione, amministrazioni pubbliche (comuni, enti parco, APT, ecc.), cooperative, titolari di negozi o studi professionali, singoli professionisti e operatori del cicloturismo.
Il costo per aderire al Club Imprese Amiche della Bicicletta è di 50 euro all’anno, più 3 euro per ogni dipendente o socio (che è coperto dalla RC annuale per qualunque spostamento in bici in tutta Europa). La quota associativa comprende anche un abbonamento alla Rivista BC, l’unica in Italia che tratta sia di ciclismo urbano sia di ciclo-escursionismo.
Gli operatori del settore turistico iscritti a CIAB possono, inoltre, garantire la copertura assicurativa RC bici anche ai clienti del servizio bici a noleggio o di pacchetti turistici di ciclo-turismo, con un contributo di 1 euro al giorno a persona.
“Siamo felici dell’interesse che aziende e realtà economiche di diversi settori stanno dimostrando nei confronti di CIAB e di avere già accolto, tra i primi soci, cooperative, operatori del turismo, aziende del settore bici ma anche società di costruzioni, industrie e società hi-tech – commenta Michele Mutterle, ideatore e responsabile del progetto CIAB all’interno di FIAB. –
Il Club Imprese Amiche della Bicicletta rappresenta una soluzione che va a inserirsi armonicamente nelle scelte e nelle politiche di social corporate responsibility già fatte da molte aziende italiane ed è uno strumento concreto per incentivare l’uso della bicicletta nel rispetto dell’ambiente e della salute delle persone”.
11 dicembre 2015