alimentazione e ambiente – Per salvare il clima è necessario intervenire in maniera concreta su produzione e consumo di cibo.
Enhancing Nationally Determined Contributions (NDCs) for Food Systems, il nuovo report pubblicato da WWF, Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), EAT e Climate Focus ha individuato 16 strategie grazie alle quali i governi potrebbero agire di più con un approccio “dal campo alla tavola”.
La corretta trasformazione dei sistemi alimentari può ridurre le emissioni globali.
Oggi l’alimentazione e le diete, le perdite e gli sprechi di cibo sono fattori ampiamente ignorati, ma se i politici li inserissero tra i target settoriali all’interno dei piani nazionali per il Clima, potrebbero ridurre fino al 25% le emissioni globali.
Soluzioni per trasformare i sistemi alimentari
In base all’Accordo di Parigi del 2015, i Paesi sono tenuti a rivedere o ripresentare i loro NDC (dall’inglese nationally determined contributions contributi determinati a livello nazionale) ogni cinque anni. Quest’anno, quindi, i responsabili politici hanno l’opportunità di adottare soluzioni per trasformare i sistemi alimentari e di fissare obiettivi e misure più ambiziose per ridurre le emissioni di gas serra e quindi migliorare la biodiversità, la sicurezza alimentare e la salute pubblica.
Le 16 azioni identificate nel report includono, fra gli altri, la riduzione del cambiamento d’uso del suolo e della conversione degli habitat naturali, che potrebbero ridurre le emissioni di 4,6 Gt CO2 e all’anno; la modifica dei consumi per dimezzare gli sprechi alimentari; l’adozione di regimi alimentari più ricchi di vegetali; il miglioramento dei metodi di produzione con conseguente riduzione delle emissioni di metano provocate dagli allevamenti di bestiame.
“Per trasformare i sistemi alimentari e raggiungere un futuro a 1,5°C sono necessari impegni ambiziosi, scadenzati nel tempo e misurabili. Non riuscirci significherebbe ignorare uno dei principali motori della crisi climatica attuale. Senza una trasformazione radicale su come produciamo e consumiamo il cibo, non potremo raggiungere i nostri obiettivi climatici o di conservazione della biodiversità, che sono la base per ottenere una sicurezza alimentare, prevenire l’insorgere di malattie e, in ultima analisi, raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Ecco perché esortiamo i Governi a includere una strategia per avere sistemi alimentari rispettosi e positivi per il clima e per la natura nei nuovi e più ambiziosi NDC presentati quest’anno”, ha dichiarato Marco Lambertini, Direttore Generale WWF-International.
Riduzione delle perdite e degli sprechi di cibo
La riduzione delle perdite e degli sprechi cibo, che rappresentano l’8% di tutte le emissioni di gas serra, potrebbero ridurre le emissioni di 4,5 Gt CO2 e all’anno.
Consumando più alimenti di origine vegetale e riducendo drasticamente quelli animali si potrebbero evitare emissioni fino a 8 Gt di CO2 e all’anno. Nessun piano nazionale per il clima attualmente in vigore, però, parla esplicitamente di diete e regimi alimentari più sostenibili.
Il report inoltre rileva che i Paesi sviluppati hanno meno probabilità dei Paesi in via di sviluppo di fornire azioni di mitigazione specifiche per l’agricoltura nei loro attuali piani climatici, anche se in termini assoluti, il numero di azioni specifiche per la riduzione delle emissioni nel sistema alimentare dei Paesi in via di sviluppo è basso.