. Il mercato dell'usato una miniera green: risparmiate 100mila t di CO2

Il mercato dell’usato una miniera green: 100mila t di CO2 risparmiate

economia circolare – Bancarelle dell’usato, negozi vintage o rigattieri, luoghi di grande fascino per scovare oggetti, accessori e vestiti appartenuti a qualcun altro. Ma non solo. La passione di ricercare tra i banchi il pezzo unico, l’oggetto a buon mercato o i vestito di un’altra epoca, ha oggi ha un valore in più. Il mercato dell’usato è anche una vera e propria “miniera green”, un esempio vincente di economia circolare.

Grazie a un’indagine condotta dal Centro di Ricerca Economica e Sociale Occhio del Riciclone in partenariato con Mercatino Srl, il franchising dell’usato in tutta Italia, si è potuta valutare la riduzione dell’impatto ambientale associato alla seconda vita degli oggetti.

I numeri sono di tutto rispetto: negli oltre 200 punti vendita dell’usato della catena di franchising, sono stati venduti 9 milioni e mezzo di oggetti, pari a 23.722 mila tonnellate di materiali recuperati. Per dare un termine di paragone, è come se per un anno una città come Rieti non producesse affatto rifiuti urbani.

Significativo anche il contributo al contrasto dell’effetto serra,  grazie al recupero dell’usato state risparmiate oltre 107 mila tonnellate di CO2 equivalente. Infine si è avuto un risparmio di risorse non rinnovabili pari a quasi 1 miliardo e seicento milioni di MJ Primary (megajoule di energia primaria).
mercatino usato
Parliamo quindi di un comparto finora poco conosciuto, di quella circular economy che sta disegnando nuovi scenari, partendo dal fatto che l’economia del prelievo e della sottrazione ha fatto il suo tempo e che il futuro è dell’economia circolare, del riutilizzo di materie prime, del ciclo infinito degli oggetti.
La novità assoluta per il settore, inoltre, è che tutti i dati ambientali degli oggetti venduti nel circuito di Mercatino s.r.l, saranno riportati su un’etichetta “trasparente” dove l’acquirente potrà conoscere l’impatto ecologico del suo acquisto.

“La nostra azienda considera la responsabilità sociale e ambientale parte integrante delle sue strategie e attività operative”, spiega Sebastiano Marinaccio, presidente di Mercatino Srl, presentando i dati ambientali del riutilizzo durante la 17° Convention nazionale in svolgimento a Garda (Verona).

“Per questa ragione ha scelto di dotarsi di standard operativi mirati alla sensibilizzazione globale sul riutilizzo degli oggetti e in grado di tradursi in metodologie socialmente utili che consentano di evitare gli sprechi e rendere un servizio all’ambiente. L’indagine ha dimostrato anche quantitativamente che estendere la vita dei prodotti tramite il riutilizzo è un mezzo efficace per contribuire alla conservazione delle risorse, della riduzione delle emissioni di gas serra, e della riduzione dei rifiuti. Inoltre consente di soddisfare la domanda dei consumatori senza la produzione di nuovi prodotti”.

La metodologia sviluppata per la ricerca, oltre che a permettere la stima del peso del riutilizzato, permette anche una chiara lettura dei rispettivi impatti ambientali. Si basa sull’applicazione dell’analisi semplificata del ciclo di vita dei prodotti (Life Cycle Assessment-LCA) alle categabiti usati - pacchiorie merceologiche trattate dai punti vendita di Mercatino srl, che è l’azienda europea più grande ed estesa nel suo settore con oltre 10 milioni di clienti totali.

In particolare è stato condotto un approfondito lavoro di analisi per l’individuazione di prodotti tipo che, tenendo conto di frequenze di vendita e composizione in termini di materia prima, rappresenta 29 distinte sottocategorie merceologiche di beni usati. Individuato il set di prodotti (es: abbigliamento, elettrodomestici, oggettistica, arredamento, audio-video, Hi-tech, hobby e sport, ecc) è stata realizzata per ognuno di essi un’analisi LCA che definisce l’impatto ambientale associato a ogni bene di riferimento e, di conseguenza, a ogni sottocategoria merceologica.

In particolare l’analisi del ciclo di vita ha consentito di determinare specifici coefficienti in grado di quantificare l’impatto ambientale evitato in conseguenza dell’acquisto di un bene usato.

21 maggio 2015

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