mobilità – In un futuro, neanche troppo lontano, la produzione di auto sarà sempre minore: lo dice la ricerca “La domanda di mobilità, Outlook 2020“. Concause saranno i cambiamenti di consumo, di abitudini e di percezione del veicolo come prodotto di consumo.
Secondo la ricerca “La domanda di mobilità, Outlook al 2020” a pagare le spese in misura maggiore sarà il mercato dell’auto: il numero delle concessionarie si ridurrà di almeno il 15-20% e le imprese che riusciranno a sopravvivere diminuiranno il personale di almeno un 15-20%.
Nei prossimi anni, la produzione di auto diminuirà in misura rilevante e ne risentirà soprattutto il segmento delle medie cilindrate poiché il ceto medio dovrà orientarsi verso cilindrate inferiori mentre terrà il segmento di lusso. Aumenterà la domanda di auto ibride, anche se costose mentre quella di auto elettriche rimarrà piuttosto contenuta soprattutto perché la ricarica a domicilio non sarà incentivata dal Governo.
Inoltre la fascia di età digitale, ovvero quella cresciuta con internet, non ha la stessa percezione dell’auto rispetto ai più anziani. Per i giovani e i giovanissimi contano i nuovi mezzi di comunicazione, come tablet e smartphone, e meno le automobili.
Per di più nella scelta dell’auto si darà maggiore importanza ai parametri funzionali, quali i consumi a parità di prestazione e la manutenzione, e meno all’estetica.
Di rilevante importanza risulterà infine la sostenibilità, in quanto sarà sempre più al centro dei comportamenti di mobilità: viaggiare su mezzi inquinanti sarà considerato disdicevole. Questi cambiamenti, secondo lo studio, finiranno con l’influenzare il comparto industriale dell’auto.
03 gennaio 2014
