efficienza energetica – Natura, illuminazione LED e un impianto fotovoltaico d’avanguardia. La naturale varietà e bellezza degli ecotipi dei boschi austriaci lascia spazio ad un’interessante sinergia fra natura e tecnologia.
“Il nostro padiglione è un prototipo per una progettazione urbana futuristica che sfrutti la performance della natura. Diversamente da quanto accade con i tradizionali sistemi di climatizzazione, la sinergia di natura e tecnologia produrrà all’interno del padiglione aria “fresca” senza utilizzare corrente esterna e senza creare calore di scarto”, spiega l’architetto Klaus K. Loenhart nel descrivere il padiglione Austria dell’Expo, realizzato per l’appunto come un bosco immerso nella natura e capace, grazie all’evapotraspirazione attivata dal terreno boschivo, di far percepire all’interno una temperatura di 5° più bassa rispetto all’esterno.
Complessivamente le piante presentano una superficie fogliare di 43.200 m2, e producono 62,5 kg di ossigeno in un’ora. Contemporaneamente il bosco assorbe 92 kg di CO2 al giorno.
Abeti rossi e bianchi, larici, faggi, betulle, querce e molti altri tipi di alberi: il bosco del padiglione austriaco si estende per tutta la superficie interna di 560 m2 comprendendo 60 alberi, con altezze fino a 12 metri, affiancati da arbusti e sottobosco. Le cime più alte, poi, caratterizzeranno a livello visivo lo skyline dell’Expo, soprattutto di notte quando un’apposita illuminazione ne sottolineerà la presenza.
L’attenzione nei confronti della natura è elevata anche in fatto di efficienza energetica. Fonte di ispirazione è l’intelligenza della natura stessa e per la produzione di corrente vengono usate celle solari a colorante, le cosiddette celle di Grätzel.
“Basandosi sul principio della fotosintesi, la luce viene trasformata in energia elettrica“, spiega Mario J. Müller, presidente del Fibag e direttore del reparto Tecnica, Ricerca e Sviluppo di Sfl technologies che realizza questo nuovo sistema fotovoltaico a vetri.
Grazie al nuovo sistema la luce non viene trasformata in corrente mediante effetto fotoelettrico, bensì mediante sostanza colorante in scala mesoscopica (simile alla clorofilla). Le celle di Grätzel riescono a sfruttare anche la luce debole o diffusa e presentano una colorazione trasparente: in questo modo anche l’illuminazione artificiale notturna del padiglione austriaco potrà essere convertita in energia.
La facciata a celle solari a colorante del padiglione austriaco è la prima installazione artistica al mondo realizzata con la tecnologia Grätzel, ha una superficie totale di 90m2 e prevede una produzione energetica giornaliera di 24 kWh.
Massimo risparmio energetico anche per l’illuminazione che, se di giorno sarà completamente naturale, grazie alla struttura aperta del padiglione, di notte sarà garantita da spot a led a bassissimo consumo, con un grado di efficienza superiore all’80% e una potenza di almeno 120 lumen/Watt.
“Tutte le luci a spot per l’illuminazione dell’oasi verde sono posizionate sul bordo del tetto e orientate in modo tale che il visitatore non possa mai trovarsi a guardare direttamente il fascio di luce. L’effetto “ombra” viene prodotto solo da un lato, l’illuminazione viene mantenuta sullo sfondo e conferisce un effetto molto naturale”, spiega ChristophGapp, a capo della Lighting Design di Bartenbach, studio che ha firmato il progetto.
Diritti immagini: team.breathe.austria
07 maggio 2015