biologico – “Il 2013 è stato un buon anno per il biologico italiano” spiega Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB.
Dicembre è tempo di bilanci grazie ai dati pubblicati in questi giorni da ISMEA e dalla Commissione Europea.
Il mercato del bio continua a registrare tassi di crescita significativi anche in Italia, muovendosi in netta controtendenza rispetto al resto del settore alimentare.
Nel suo ultimo bollettino ISMEA (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), scrive che i consumi domestici di prodotti bio confezionati nella GDO sono cresciuti in un anno del 7,9% rispetto a settembre 2012.
“La crescita del bio è una costante consolidata degli ultimi anni – sottolinea Piva – importante tanto più se confrontata con i dati generali sui consumi alimentari, che invece continuano a calare a causa del perdurare della crisi economica”.
È sempre Ismea a registrare, nello stesso periodo, un calo complessivo delle vendite dell’1,8% rispetto al 2012.
Sulla stessa linea di sviluppo anche il nuovo ”Facts and figures on organic agriculture in the European Union”, il rapporto 2013 elaborato dalla Commissione sullo statodell’agricoltura biologica nella UE.
In un decennio, dal 2002 al 2011, la superficie coltivata bio è quasi raddoppiata: da 5,7 milioni di ettari a 9,6 (il 5,4% del totale). Le aziende sono 186.000, decuplicate dal 2003 al 2010, e in generale sono più grandi e guidate da manager più giovani rispetto alle aziende convenzionali.
“Il rapporto dell’UE si apre dicendo che sempre più europei vogliono che il loro cibo sia diverso – conclude Piva – noi crediamo che l’agricoltura biologica possa produrre un cibo migliore, più salubre, più rispettoso dell’ambiente ed essere una risorsa per l’economia europea”.
05 dicembre 2013