alimentazione e ambiente – La dieta vegana è quella che ha un minore impatto sull’ambiente, quella che consuma meno risorse naturali (acqua, energia, suolo).
A confermarlo è uno studio scientifico sull’impatto ambientale dell’alimentazione umana, pubblicato sulla rivista Foods: la dieta 100% vegetale ha un impatto inferiore a quella onnivora di quattro volte e mezzo, mentre carne, latticini e uova hanno un impatto 17 volte superiore ai cibi vegetali.
Il risultato, reso noto dal NEIC – Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione, arriva a conferma dei già numerosi studi in questo settore e dimostra come la dieta di gran lunga meno impattante sia quella vegan, fornendo anche precise indicazioni numeriche.
L’articolo è scritto da autori italiani (“Impatto ambientale totale di tre schemi dietetici in relazione al contenuto di cibi animali e vegetali”) e mette a confronto l’impatto ambientale di tre diversi tipi di dieta: quella vegan (100% vegetale), la dieta latto-ovo-vegetariana (che include latticini e uova ma esclude ogni tipo di carne e pesce), e quella onnivora.
Lo studio utilizza come metodo di analisi l’LCA (Life Cycle Assessment), una procedura standardizzata per la valutazione dell’energia utilizzata e degli impatti sull’ambiente causati dalle attività sotto studio.
In questo caso, le attività sono quelle di produzione dei cibi che compongono le diete esaminate (formate dagli ingredienti che una persona consuma nell’arco di una settimana).
Le 3 diete elaborate sono tutte basate sulle linee guida del dipartimento per l’agricoltura statunitense (USDA) del 2010, le quali forniscono informazioni e consigli per la scelta di una dieta salutare, composta da cibi ricchi di nutrienti.
Il metodo LCA consente di ricavare, per ciascuno scenario studiato (vale a dire per ciascuna dieta), un cosiddetto ‘single score’, un ‘punteggio totale’, tanto più alto quanto maggiore e’ l’impatto sull’ambiente di quello scenario.
Secondo lo studio, le diete 100% vegetali hanno un impatto sempre minore delle altre, qualsiasi sia il contenuto calorico. Vengono poi le diete latto-ovo-vegetariane e da ultime, con impatto maggiore, quelle onnivore.
In particolare, considerando la dieta da 2400 calorie, l’impatto della dieta vegetariana é 2,8 volte maggiore (vale a dire, é il 280%) di quella vegan; l’impatto dell’onnivora e’ 4,63 volte (il 463%) quello della dieta vegan.
Si tratta di numeri molto significativi, a indicare quanto più sostenibile sia una dieta 100% vegetale – spiegano gli studiosi -.
Ma i risultati di questo studio non si fermano qui, perché va sottolineato che la dieta onnivora suggerita dalle linee guida non é la dieta onnivora media consumata nei paesi industrializzati: le diete latto-ovo-vegetariane e onnivore che rispettano le linee guida sono largamente basate sui vegetali, al contrario di quanto accade per le diete reali (sia onnivore che latto-ovo-vegetariane). Solo per questo motivo i numeri risultanti dal confronto con la dieta vegan sono relativamente bassi: certo, l’impatto della dieta onnivora già così é 4,63 volte tanto rispetto a quella vegan, e non é poco, ma tale differenza in realtà é decisamente maggiore per le diete onnivore abituali dei paesi industrializzati.
22 settembre 2014