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Cresce in Italia il consumo di acqua del rubinetto

acqua a km 0 – La sostenibilità cresce anche in termini di utilizzo dell’acqua.
Gli italiani dimostrano di apprezzare l’acqua del rubinetto come mette in evidenza la crescita significativa dei consumi.
A confermarlo è la ricerca condotta da Open Mind Research sotto il patrocinio di “Aqua Italia”.

Lo studio 2019 – realizzato su un campione di 2.000 individui maggiorenni e rappresentativi della popolazione italiana – ci racconta come il 73,3 % della popolazione ha bevuto acqua del rubinetto, trattata e non, negli ultimi 12 mesi ed il 44 % di questi dichiara di farlo quasi sempre.
Questo significa un +10% rispetto al 2014 e testimonia fortunatamente un consistente aumento di attenzione degli italiani rispetto ai consumi in ottica sostenibile.

“I risultati dello studio sono motivo di soddisfazione, dato il profondo impegno di Sodastream nel promuovere l’uso dell’acqua del rubinetto”, ha dichiarato Petra Schrott – Marketing & Digital Director di SodaStream Italia -.
“SodaStream è impegnata in prima linea nella lotta al consumo delle plastiche monouso attraverso campagne di sensibilizzazione e informazione focalizzate sia sulla sostenibilità ambientale che sulla bontà dell’acqua di rubinetto. Ricorrendo al gasatore, è possibile infatti risparmiare fino a 2.000 bottiglie d’acqua per ciascun cittadino”.

Acqua pubblica controllata e amica dell’ambiente

Lo studio conferma che l’acqua pubblica è controllata, garantita e fresca oltre che ovviamente a km 0. L’acqua del rubinetto dunque fa bene sia all’ambiente che ai consumatori.

Dalla ricerca emerge infatti come l’impatto ambientale delle bottiglie di plastica sia notevole, soprattutto in Italia dove ogni anno vengono consumate 11 miliardi di bottiglie di plastica (di cui solo il 43% viene correttamente riciclato). Sono del resto ben 178 i litri di acqua minerale in bottiglie di plastica consumate ogni anno da ogni singolo italiano. Questa evidenza consegna all’Italia lo scettro di Paese con il più alto consumo di acqua in bottiglie di plastica d’Europa. Non c’è quindi da stupirsi se ben il 5% dei rifiuti provenienti da raccolta differenziata sia composto da bottiglie di plastica.

Ad ogni modo la diffidenza resta ancora marcata come confermano i dati di Open Mind: il 34,7 % degli intervistati ha dichiarato di essere “estremamente preoccupato” e il 55,5% “abbastanza preoccupato” per i fattori contaminanti presenti nell’acqua di rubinetto.
Al Sud, in particolare in Sicilia, oltre il 30% risulta restio nell’accettare acqua di rubinetto come alternativa a quella in bottiglia; ed è infatti proprio in Sicilia che SodaStream ha concentrato la sua attività di comunicazione.

“Il brand – continua Petra Schrott – è impegnato in una campagna di sensibilizzazione per promuovere il consumo dell’acqua del rubinetto in un’ottica di sostenibilità e salvaguardia dei nostri mari. Il nostro nuovo spot, «meglio per te, meglio per il pianeta», realizzato in occasione del Natale ribadisce proprio questi concetti tanto semplici quanto essenziali”.

Il progresso tecnologico guida l’inversione di tendenza

Quindi, il risultato del 2019 può senz’altro dirsi positivo: ma cosa sta guidando questa inversione di tendenza?
Complice anche il progresso tecnologico in grado di fornire ai consumatori efficaci strumenti di refrigerazione e gasatura dell’acqua, sembrerebbe proprio che gli italiani inizino ad apprezzare l’acqua che sgorga direttamente dai nostri rubinetti.

Stando allo studio i driver di tale scelta sono:
. la comodità (31,4%)
. il gusto (24,3%)
. il minor costo rispetto all’acqua in bottiglie di plastica (19,2%).

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