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Cresce il verde urbano: 32 mq a cittadino

verde urbano Nel 2013 il verde urbano pubblico ha raggiunto in media il 2,7% del territorio dei capoluoghi di provincia (oltre 577 milioni di metri quadrati). Rispetto al 2012 la superficie complessiva del verde urbano é cresciuta dello 0,7%. Quasi il 16% della superficie di questi comuni é, inoltre, inclusa tra le aree naturali protette (dato sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente), complessivamente le aree verdi coprono oltre 3,7 miliardi di metri quadrati (pari al 18,2% del territorio dei capoluoghi).

Nel 2013 la dotazione di verde urbano pubblico mediamente disponibile per ogni cittadino é pari a 32,2 metri quadrati, in circa due terzi dei comuni risulta più contenuta (inferiore al valore medio) e in 19 città non raggiunge i 9 m2 pro capite.

Lo dice l’Istat nel rapporto sull’ambiente urbano. Emerge che considerando la distribuzione territoriale dei due indicatori di densità, un elevato “profilo verde” (entrambi gli indicatori segnano valori pari o superiori a quello medio) caratterizza 16 città (il 13,8% dei capoluoghi), con una forte concentrazione territoriale in Lombardia (Como, Monza, Brescia, Pavia, Lodi, Cremona, Mantova) cui si aggiungono Prato, Terni e Matera e sei grandi comuni (Trieste, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Palermo e Cagliari).

Tra gli altri capoluoghi spiccano per un’elevata densità del verde urbano numerose città del nord, in particolare Sondrio e Trento (dove queste superfici coprono poco meno di un terzo del territorio comunale), Pordenone (18,8%), Potenza (14,2%), Pescara (13,4%) e Gorizia (11,3%) e altri due grandi comuni (Torino e Milano, rispettivamente con incidenze superiori al 16 e al 12% del territorio). Un’elevata densità delle aree protette caratterizza Venezia e Messina (tra le città di maggiore dimensione demografica), Biella, Lodi, Massa, Pisa, L’Aquila, Andria, Villacidro e Iglesias (tra le medio-piccole), tutte con valori piu’ che doppi rispetto alla media dei capoluoghi.
Duomo Milano area verde
Prendendo in considerazione la somma delle superfici a verde urbano e naturali protette Messina, Venezia e Cagliari hanno, inoltre, una densità complessiva di aree verdi pari o superiore a due terzi del territorio.

Si tratta di realtà molto diverse tra loro dove alla componente urbana si sommano, nel caso del capoluogo siciliano, le aree della rete Natura 2000 (più del 70% del territorio é sottoposto a vincoli di tutela), a Venezia pesa l’incidenza del peculiare contesto lagunare (più del 60% del territorio comunale), e nel capoluogo sardo l’area comunale urbana e produttiva risulta caratterizzata dall’inclusione dei siti naturali dello stagno di Cagliari, delle saline di Macchiareddu, della laguna di Santa Gilla e delle saline del Molentargius.

Sono invece 28 i capoluoghi con territorio quasi o del tutto privo di aree naturali protette (tra questi Milano e Padova), mentre valori particolarmente contenuti di verde urbano (inferiori all’1% della superficie comunale) caratterizzano 41 città, in più della metà dei casi capoluoghi del Mezzogiorno.

A completamento della caratterizzazione del verde delle città occorre considerare anche la consistente componente destinata all’utilizzo agricolo.

L’incidenza della superficie agricola utilizzata (Sau) nei comuni capoluogo, secondo i risultati dell’ultimo censimento (2010), é pari in media al 45,5% del territorio, ma in un quinto delle città, soprattutto del Mezzogiorno, supera il 60%.

In 10 comuni (tra cui i grandi centri metropolitani di Torino, Genova, Milano, Roma e Napoli) i parchi agricoli sono inclusi all’interno delle aree protette. La complessiva disponibilità di aree verdi, indipendentemente dalla loro effettiva fruibilità, contribuisce a garantire servizi ecosistemici a vantaggio della qualità dell’ambiente e della vita dorto sul balconeei cittadini. Sulla base dell’estensione e della numerosità di tali aree le amministrazioni possono procedere all’individuazione di una rete ecologica, cioé una rete fisica di aree naturali frammentate di rilevante interesse ambientale-paesistico collegate da corridoi ecologici per facilitare la mobilità delle specie e a tutela del mantenimento della biodiversità anche in ambito urbano. Nel 2013 sono 43 i capoluoghi con territorio interessato da una rete ecologica: solo 4 tra le città del Mezzogiorno, circa il 36% dei capoluoghi del Centro e due città su tre al Nord.

Nelle regioni del Nord più del 40% dei capoluoghi offre agli abitanti una buona disponibilità di verde.

La quota di città con buona dotazione scende sotto il 28% al Centro e nel Mezzogiorno, dove solo alcune contribuiscono ad elevare i valori medi ripartizionali (rispettivamente 23,3 e 34,8 metri quadrati per abitante).

Da segnalare che due tipologie di verde hanno crescente diffusione nelle città: le aree destinate alla forestazione urbana e agli orti urbani. La prima, ad elevato valore ecologico grazie ai benefici che ne derivano in termini di regolazione del microclima e della complessiva qualità dell’ecosistema urbano, nel 2013 incide per l’1,9% sulla superficie del verde urbano dei capoluoghi (in media circa 90mila metri quadrati).

25 luglio 2014

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