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Cartone ondulato limita spreco frutta e verdura

alimentazione e imballaggiVita più lunga per i prodotti ortofrutticoli grazie agli imballaggi in cartone ondulato. E’ quanto rende noto Bestack, consorzio non profit di ricerca che riunisce a livello nazionale i produttori di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta, che di recente ha promosso uno studio universitario che indaga l’interazione fra imballaggio e prodotto contenuto per vedere quali soluzioni consentono di avere la migliore shelf life di frutta e verdura e mantenere elevati standard di igiene e sicurezza.

Lo studio, condotto dall’Università di Bologna-Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari, ha messo il luce che il grado di conservabilità dei prodotti ortofrutticoli è superiore del 20% se essi sono contenuti in imballaggi in cartone ondulato piuttosto che in altri tipi di packaging.

In termini di ‘Water Footprint’, ovvero di impronta idrica, un ulteriore studio promosso da Bestack e condotto dal Politecnico di Milano, ha rilevato che per produrre un imballaggio si consumano 8 litri di acqua: questa è l’impronta idrica rilasciata dal processo di trasformazione da cartone ondulato in fogli a cassa.

Scendendo nello specifico, la Water Footprint di un imballaggio in cartone ondulato per ortofrutta si divide fra diretta e indiretta: quella diretta è appunto quella legata al processo di trasformazione da cartone in fogli a cassa, quella indiretta invece è legata al consumo di acqua dolce per la selvicoltura e la produzione di materia prima vergine (carta).

Nel caso del cartone ondulato, l’impatto ambientale va considerato in termini positivi, per le peculiarità stesse di questa filiera: le aziende italiane che producono cartone ondulato, infatti, fanno ricorso a materia prima vergine proveniente da foreste gestite in modo sostenibile, con piani di reimpianto superiori a quelli di taglio. Inoltre nella definizione di impronta idrica è fondamentale la localizzazione geografica dei punti di captazione della risorsa: nel caso della carta, essa proviene dalle foreste della Scandinavia, un Paese molto ricco dal punto di vista idrogeologico.

Le cassette in cartone ondulato certificate Bestack sono confezioni naturali e riciclabili al 100%. Secondo il direttore di Bestack, Claudio Dall’Agata, “una filiera ortofrutticola più sostenibile è quella dove innanzitutto ci sono meno sprechi alimentari: in questo il ruolo dell’imballaggio è fondamentale. E’ importante scegliere una confezione che consenta di mantenere frutta e verdura nelle condizioni ottimali, al fine di evitare che esse diventino spazzatura. Una cassetta di cartone ondulato in più costa solo 8 litri di acqua. Una mela buttata perchè ammaccata 125 litri, una pesca ammuffita 140 litri”.

20 marzo 2014

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