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Boom auto elettriche e colonnine domestiche

mobilità elettrica – A maggio di quest’anno sono stati stanziati 30 milioni di euro in incentivi per le auto ibride, a gas e per quelle elettriche, delle quali, in 48 ore dallo stanziamento, è stata fatta man bassa: ne sono state infatti acquistate più del doppio di quelle vendute nell’intero 2013.

Un vero e proprio boom. Ma, nonostante questo colpo di fulmine primaverile, per le auto elettriche il vero problema è da sempre legato al reperimento ed ai costi delle cosiddette colonnine di ricarica.

Come spesso accade, l’Inghilterra ci anticipa e – da giugno – ha messo a disposizione dei fortunati cittadini inglesi circa nove milioni di sterline per posizionare 10.000 nuove colonnine per ricaricare le elettriche. Ma, soprattutto, offre ai cittadini 900 sterline a testa per sostenere i costi di installazione e di montaggio dei punti di ricarica domestici.

A novembre dell’anno passato Bruxelles ha però dato una mano anche all’Italia, con una proposta di direttiva: entro il 2020 il nostro paese potrà contare su circa 72.000 punti di ricarica per veicoli elettrici.

In casa, invece, l’aiuto alla diffusione di questi mezzi di trasporto a consumo interamente elettrico arriva da numerose piattaforme che, sempre di più, aiutano l’utente a reperire le famigerate colonnine e, soprattutto, a comprendere i costi e i limiti dell’installazione dei punti di ricarica domestici. L’abitazione, infatti, è sicuramente il punto di ricarica preferito dai proprietari di veicoli elettrici.

Per ricaricare la propria auto elettrica a casa, infatti, non è sempre necessario aumentare la potenza del contatore né chiedere un nuovo allaccio al vostro gestore. È possibile ricaricare l’auto elettrica collegandola al contatore esistente, come si fa per tutte le altre utenze elettriche.

Per ricaricare fra le pareti di casa vostra non è neppure necessaria una contabilizzazione separata né – come molti credono – alcuna autorizzazione.

Se poi la potenza del contatore è limitata si possono utilizzare stazioni di ricarica con la corrente regolabile, oppure ricaricare durante la notte (momento in cui normalmente le altre utenze elettriche non stanno funzionando) o, al limite, procedere con una richiesta di aumento di potenza al contatore.

Insomma con le auto elettriche – sempre che il legislatore continuerà ad occuparsene – il privato risparmia, fa un favore enorme all’ambiente e non deve neanche uscire di casa per fare rifornimento.

11 luglio 2014

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