. In Italia aumentano gli ortofrutticoli Dop Igp Stg - Verdecologia

In Italia aumentano gli ortofrutticoli Dop Igp Stg

alimentazione e benessere L’Italia si conferma prima in Europa per numero di prodotti DOP, IGP e STG a riprova dell’eccellenza agroalimentare che caratterizza il nostro Paese. Su 1.241 prodotti a cui l’Unione Europea ha rilasciato i riconoscimenti di Denominazione di Origine Protetta, Indicazione Geografica Protetta e Specialità Tradizionale Garantita ben 266 sono italiani (21,4%), a fronte dei 217 francesi (17,4%), 179 spagnoli (14,4%), 125 portoghesi (10,1%) e dei 78 tedeschi (6,3%).

La categoria ortofrutta e cereali la fa da padrone con 339 prodotti (27,3%) molto più dei formaggi, 223 (18%). E anche in questa sezione il Belpaese primeggia con ben 103 referenze tra frutta, verdura e cereali ovvero il 30,4% dell’intera categoria a livello europeo ed il 38,7% se si considerano solo i prodotti DOP, IGP e STG italici.

Dati che pongono le referenze ortofrutticole e cerealicole italiche con marchi di qualità prima delle 58 spagnole, delle 47 francesi (il 13,9% sul totale della categoria europea e il 21,6% invece se si considera il totale delle produzioni francesi riconosciute), delle 42 greche, delle 25 portoghesi e delle 20 tedesche (il 5,9% a livello europeo di categoria, il 25,6% dei prodotti tedeschi riconosciuti da marchi di qualità).

“Un dato che – afferma Massimo Brusaporci, direttore di Alimos-Alimenta la Salute, la cooperativa che coordina il progetto Fruitylife “Frutta e verdura, sana e sicura” istituito per la promozione del consumo di ortofrutta comunitaria, co-finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – conferma l’importanza dei prodotti ortofrutticoli italiani e l’attenzionebancarella frutta e verdura per la loro qualità. Acquistando un prodotto con marchio di qualità europeo si ha, infatti, la garanzia non solo di qualità ma anche di autenticità. I consumatori e le associazioni alimentari sono sempre più interessate ed attente all’origine geografica di un prodotto alimentare”.

Dei tre “marchi di qualità”, sviluppati dall’Unione Europea con l’approvazione del regolamento (CEE) N. 2081/92 DEL CONSIGLIO del 14 luglio 1992 e del Regolamento (CEE) n. 510/2006 del 20 marzo 2006 (che include anche i prodotti del settore vitivinicolo e alle bevande spiritose), due sono relativi alla connotazione geografica (DOP e IGP) ed uno ai metodi tradizionali di produzione (STG).

La sigla DOP (Denominazione di Origine Protetta) designa un prodotto originario di una regione e di un paese le cui qualità e caratteristiche siano essenzialmente, o esclusivamente, dovute all’ambiente geografico (termine che comprende i fattori naturali e quelli umani) e tutta la produzione, la trasformazione e l’elaborazione del prodotto devono avvenire nell’area delimitata. La sigla IGP (Indicazione Geografica Protetta) invece introduce un nuovo livello di tutela qualitativa che tiene conto dello sviluppo industriale del settore, dando più peso alle tecniche di produzione rispetto al vincolo territoriale. Quindi la sigla identifica un prodotto originario di una regione e di un paese le cui qualità, reputazione e caratteristiche si possono ricondurre all’origine geografica, e di cui almeno una fase della produzione, trasformazione ed elaborazione avvenga nell’area delimitata.

La sigla STG (Specialità Tradizionale Garantita) è applicata a prodotti la cui specificità non è legata a un’area geografica delimitata ma alla tradizione e quindi all’utilizzo di materie prime tradizionali o a una composizione tradizionale o ad un metodo di produzione e/o trasformazione tradizionali.

La filiera ortofrutticola europea è sicura – continua Massimo Brusaporcigrazie al controllo in ogni passaggio attraverso un sistema di tracciabilità tra i più rigorosi e seFruitylife2veri, che permette di risalire facilmente alla storia (epoca di raccolta, trattamenti, ecc.) e al produttore di ogni confezione di prodotto. Gli stessi riconoscimenti comunitari DOP, IGP e STG costituiscono una valida garanzia per il consumatore, che sa così di acquistare alimenti di qualità, che devono rispondere a determinati requisiti e che sono prodotti nel rispetto di precisi disciplinari.

Costituiscono inoltre una tutela anche per gli stessi produttori, nei confronti di eventuali imitazioni e concorrenza sleale. E proprio con il progetto Fruitylife vogliamo informare e promuovere la sicurezza e la salubrità dell’ortofrutta fresca comunitaria perchè attraverso l’informazione si aumenti il consumo di alimenti indispensabili per una sana alimentazione, quali la frutta e la verdura (ricordiamo che l’OMS ne suggerisce l’assunzione 5 volte al giorno o il consumo di 400 gr quotidianamente).

Alimos-Alimenta la Salute è una cooperativa da sempre impegnata in progetti di educazione alimentare, tutela dell’ambiente e del consumatore, e in questo è affiancata da cinque realtà produttive socie (Alegra, Apofruit Italia, Conor, Naturitalia e Orogel Fresco) anch’esse attive in tutte le attività di promozione e d’informazione sull’ortofrutta comunitaria, per la divulgazione della sicurezza e della qualità dei prodotti provenienti da una filiera presidiata e controllata in ogni passaggio”.

03 ottobre 2014

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