Più rifiuti ma aumenta la raccolta differenziata che, nel 2014 raggiunge il 45,2% del totale. Finisce però ancora in discarica il 31% dell’immondizia.
Il Nord resta il più virtuoso ma il Centro recupera e al Sud brillano Campania e Sardegna.
I dettagli sono quelli resi noti dal Rapporto rifiuti urbani dell’Ispra, presentato al ministero dell’Ambiente.
Tra le tante informazioni contenute nel report, anche i dati relativi alla gestione dei rifiuti urbani e, in particolare, al compostaggio, alla digestione anaerobica, al trattamento meccanico biologico, all’incenerimento, allo smaltimento in discarica ed all’import/export.
La produzione dei rifiuti urbani cresce, nel 2014, di un +0,3% rispetto al 2013, parallelamente all’aumento dei consumi delle famiglie e dopo un triennio in cui si era osservata una riduzione complessiva di circa 2,9 milioni di tonnellate (-8,9%). Cresce di più al Nord (+1,4% pari a +188 mila tonnellate), mentre scende al Centro (-0,3%) e al Sud (-0,9%). La crescita maggiore nel dato di produzione si osserva per le Marche (+4,2%) e per il Piemonte (+2,3%), seguite, con un +1,8%, da Emilia Romagna e, con un aumento tra l’1% e l’1,5%, da Umbria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Lombardia.
Le regioni che fanno rilevare la maggior contrazione sono la Basilicata (-3,1%), il Lazio (-2,5%), il Molise e la Calabria (-2,4% per entrambe).
Pur con 6 anni di ritardo, l’Italia ha raggiunto nel 2014 l’obiettivo del 45,2% di raccolta differenziata (13,4 milioni di tonnellate), segnando un aumento del 3% rispetto al 2013.
È confermato il primato del Nord, ma i dati mostrano una riduzione del divario fra le tre macroaree del Paese: infatti, rispetto ai dati del 2013, la crescita maggiore si rileva per le regioni del Centro Italia con un aumento percentuale, tra il 2013 e il 2014, pari all’11,7% (+283 mila tonnellate); al Sud la crescita è del 7,5% (+203 mila tonnellate) mentre al Nord del 5,6% (+412 mila tonnellate).
Disponibile, e aggiornata al 2014, la raccolta completa di open data sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani nazionali a livello comunale.
Per sapere quanti rifiuti produce il proprio comune o se li differenzia, basta collegarsi alla piattaforma e selezionare il proprio tra gli oltre 8000 comuni italiani.
Il valore aggiunto di questa nuova banca dati è il raggiungimento del massimo livello di disaggregazione, che va dal singolo comune al dato nazionale (meno del 4% sono aggregati per comunità montana).
Le informazioni sono suddivise anche per frazione merceologica (carta, legno, plastica, rifiuti elettronici ecc.) e la copertura temporale parte dall’anno 2010. Tali informazioni sono acquisite, elaborate e pubblicate dall’ISPRA grazie al contributo delle sezioni regionali del Catasto e, in generale, di tutti i soggetti pubblici detentori dell’informazione, nonché attraverso il Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD).
Ancora in fatto di numeri ben 14 province, nel 2014, presentano livelli di raccolta al di sopra del target del 65%. 11 sono localizzate nel Nord Italia (5 in Veneto, 2 in Piemonte, 1 in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Emilia Romagna) 1 nel Centro (Marche) e 2 nel Sud (Campania e Sardegna).
30 ottobre 2015