ambiente e riciclo rifiuti – Italiani promossi a pieni voti in materie ostiche come sanno esserlo la consapevolezza ambientale e la conoscenza dell’avvio a riciclo dei rifiuti.
Una promozione che li vede primeggiare nel confronto con cittadini giapponesi, statunitensi, brasiliani, russi e cinesi.
I dettagli emergono dalla ricerca “Greenability, conoscenza e utilizzo dei prodotti realizzati con materiali di riciclo”, commissionata da Conai – Consorzio Nazionale Imballaggi, realizzata da Doxa Marketing Advice e presentata all’Expo di Milano nell’ambito di un confronto internazionale sui sistemi di avvio a riciclo dei rifiuti.
L’importanza di una corretta gestione dei rifiuti è il tema ambientale più sentito presso l’opinione pubblica nazionale, ed è indicato dal 29% dei cittadini come la sfida più pressante del settore, e prioritaria rispetto ad altri grandi temi come la transizione energetica verso le fonti rinnovabili (14%) o all’inquinamento atmosferico (10%) e del sottosuolo (9%).
Inoltre gli italiani ben si comportano nel confronto internazionale in termini di sensibilità ambientale, ottenendo un punteggio di 74/100, davanti a USA (63), Russia (62) e Giappone (59), secondo un indice sintetico elaborato a partire dall’analisi dei comportamenti quotidiani dei rispondenti.
Si collocano invece su valori più vicini all’Italia il Brasile (73/100) e la Cina (70/100).
In particolare, gli italiani sembrano aver compreso e assimilato quei comportamenti quotidiani che uniscono alla lotta allo spreco anche una componente economica, come lo spegnimento delle luci non necessarie, l’uso di lampadine a risparmio energetico e la lotta agli sprechi di alimenti e bevande.
Il buon risultato italiano è dovuto a una crescita di consapevolezza e di attenzione nei confronti delle tematiche ambientali, sia a livello individuale, sia a livello di Sistema Paese: l’81% degli italiani ritiene infatti di essere molto più attento rispetto al passato alle informazioni sull’ambiente, ritenendone la salvaguardia una priorità (74%).
L’attenzione all’ambiente viene trasferita anche nei comportamenti d’acquisto (73%), mentre viene riconosciuto alle aziende italiane un maggior impegno in termini di sostenibilità (49%). La raccolta differenziata è tra le azioni che più attivano la sensibilità ambientale degli italiani: ben l’87% degli italiani dichiara infatti di svolgerla abitualmente, superando di gran lunga gli altri paesi oggetto della ricerca.
Seguono gli italiani infatti i giapponesi (74%) e – su valori inferiori- brasiliani (64%), statunitensi (57%), cinesi (48%) e russi, dove la raccolta differenziata è svolta da solo un abitante su quattro (26%). Il primato italiano è dovuto innanzitutto alla conoscenza generale delle informazioni di base sul processo di raccolta differenziata (96%), passo fondamentale per consentire l’avvio a riciclo dei rifiuti, e dal consenso pressochè unanime (90%) che viene accordato alla sua importanza per la tutela dell’ambiente.
Gli italiani sono anche il popolo che vanta la migliore conoscenza dei prodotti più comunemente realizzati a partire da materiali di imballaggio riciclati, con l’indicazione media di 7,5 prodotti – tra i più citati: libri e giornali, bottiglie, cassette per frutta e verdura, complementi d’arredo, confezioni di prodotti alimentari, vasi per fiori e felpe in pile, ma anche imbottiture, coperte e scope, contro i 6,9 citati dai brasiliani, i 6 degli statunitensi, i 5,9 dei giapponesi, i 5,8 dei cinesi e i 5,7 prodotti segnalati dai russi.
Tre italiani su quattro (75%), infine, hanno dichiarato di aver acquistato dei beni realizzati con materiale riciclato, venendo superati su questo fronte solo dai brasiliani, dove l’acquisto di ri-prodotti raggiunge quota 82%. Nonostante i risultati che emergono dalla ricerca, che vedono ben figurare l’Italia nel confronto internazionale, solo il 20% degli italiani ritiene il sistema nazionale di raccolta, riciclo e riutilizzo dei materiali il più efficiente tra quelli dei sei paesi presi in considerazione.
Dalle risposte degli intervistati italiani prevale infatti una vocazione esterofila, in particolare nei confronti del Giappone (51%), che risulta essere il sistema con reputazione migliore a livello mondiale, essendo percepito come il più efficiente dai rispondenti di tutti i paesi ad eccezione degli Usa, dove prevale una visione più nazionalista.
L’attenzione all’ambiente degli italiani emerge anche nelle priorità sulle caratteristiche presenti e future degli imballaggi: l’ecosostenibilità, intesa sia come riduzione dell’impatto ambientale del packaging sia come facilità di riciclo, è la caratteristica più ricercata in un imballaggio (64%), e la maggioranza assoluta (57%) ritiene che proprio questo dovrà essere il principale driver di innovazione del packaging nel prossimo futuro, distanziando e doppiando l’innovazione in termini di materiali (27%) e di design (8%).
L’attitudine green degli italiani nei confronti degli imballaggi condiziona anche le scelte d’acquisto, con quasi 6 rispondenti su 10 (59%) che dichiarano di aver acquistato un prodotto per via della sostenibilità del packaging. Nel confronto internazionale, cinesi e brasiliani dimostrano di essere molto attenti sul fronte della funzionalità e dell’ecosostenibilità degli imballaggi, premiando maggiormente rispetto all’Italia (74%) chi offre prodotti con un packaging più leggero e ecosostenibile.
Su questo fronte, spiega Walter Facciotto, direttore generale di Conai “il consorzio è impegnato da tempo, con iniziative come il Bando Prevenzione che favoriscono l’innovazione in termini di sostenibilità ambientale degli imballaggi, con l’obiettivo di innescare un meccanismo virtuoso in grado di portare benefici a cascata sull’intera filiera”.
08 ottobre 2015