cambiamento climatico – Quattordici Regioni italiane hanno sposato la risoluzione ‘salva clima’ dettata dal Wwf.
Un documento che contiene un messaggio esplicito inviato al Governo romano proprio nei giorni in cui a Parigi è di scena la COP 21.
Al Governo viene inoltrata la richiesta affinchè si adoperi per “ottenere impegni stringenti e più ambiziosi sulla riduzione dei gas serra“.
A sottoscrivere l’impegno, votando regolarmente la risoluzione, hanno pensato i consigli regionali di Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Calabria.
Al centro del documento una richiesta specifica affinchè l’Italia presenti la proposta di ridurre entro il 2030 del 50%, invece che solo del 40% (come concordato su scala europea), le emissioni di gas che provocano l’effetto serra, rispetto ai valori del 1990 e solleciti il varo di un accordo globale efficace, legalmente vincolante ed equo.
Il testo base della risoluzione, proposto dal WWF e integrato da alcuni consigli regionali, era stato approvato lo scorso 22 ottobre dalla Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali.
Come si può leggere nel documento si parte da una constatazione di fatto ovvero che gli impatti del cambiamento climatico sono già decisamente visibili anche nel nostro Paese sottolineato dall’aumento degli eventi estremi alla fusione dei ghiacciai. Impatti che portano con se il rischio di un aumento delle probabilità di effetti gravi, diffusi e irreversibili per le persone e gli ecosistemi nel caso in cui non si riescano a ridurre le emissioni di gas serra.
Le Regioni si sono dette pronte a fare la loro parte, portando avanti un impegno preciso, che sottolinea due aspetti fondamentali:
1. inserire nei propri strumenti di pianificazione e programmazione in campo energetico e di miglioramento della qualità dell’aria misure di riduzione progressiva delle emissioni di CO2: adottando nuove strategie integrate in campo energetico e di uso razionale delle risorse, basate sulle energie rinnovabili, il risparmio e l’efficienza energetica nell’edilizia pubblica e privata e per la climatizzazione residenziale e del terziario.
2. privilegiare la sostenibilità nelle politiche di pianificazione del territorio, del paesaggio e dei trasporti: promuovendo le modalità di trasporto meno inquinanti e adeguando prioritariamente le infrastrutture esistenti; contemplando misure per l’arresto del consumo del suolo e che favoriscano la rigenerazione urbana; prevedendo azioni di recupero ecologico delle sponde e delle zone di esondazione naturale dei corsi d’acqua.
Le Regioni italiane danno così al Paese e al resto del mondo un segnale forte di consapevolezza che il cambiamento climatico in atto rappresenta una gravissima minaccia per il Pianeta e per i suoi ecosistemi come li conosciamo, e un rischio permanente per il territorio e le popolazioni locali.
04 dicembre 2015