bio edilizia – Non verrà spazzata dal soffio del lupo cattivo la casa passiva del progetto “Ri-partire dalla paglia”, padiglione costruito in balle di paglia di riso.
Due le realizzazioni: in Italia, a Biella, alla cittadellarte Fondazione Pistoletto, e ad Haiti, nella Valle dell’Artibonite.
Il progetto, che si colloca nell’ambito dello sviluppo di nuove tecnologie per l’architettura con particolare attenzione alla sostenibilità sociale, economica ed ambientale, è stato ideato da n.o.v.a.civitas Nuovi Organismi di Vita Abitativa, cittadellarte, Politecnico di Torino– DIST, Architettura Senza Frontiere Onlus.
Fra i patrocini, quello del Consolato della Repubblica di Haiti di Torino.
L’intervento progettuale rappresenta un salto rispetto alle case passive: abitazioni non solo a emissioni zero, ma anche a impatto zero, che utilizzano, materiali naturali eco-sostenibili per un‘architettura “slow-tech” caratterizzata dall’impiego di meno tecnologia e più semplicità in alternativa a quelli di origine petrolchimica.
Se è vero infatti che la sostenibilità di un prodotto si definisce in relazione alla riduzione ai minimi termini del suo impatto ambientale riferito all’intero ciclo di vita, il progetto promuove un ritorno alla coltivazione del riso e all’utilizzo della paglia di riso come materiale da costruzione, attivando un processo virtuoso.
Il riso rappresenta il nutrimento principale per oltre la metà della popolazione mondiale, ma il ciclo di vita di questo cereale non si conclude con la parte nobile: l’approccio architettonico biosostenibile rivaluta quello che viene considerato dai più lo scarto di produzione, ossia la paglia, materiale il cui utilizzo risale agli albori dell’umanità.
In realtà la paglia ha forte capacità come isolante e per portare carichi, offre la garanzia della perfetta traspirabilità delle pareti, è biodegradabile, annualmente rinnovabile, maneggiabile con facilità e il suo costo in termini di energia combustibile per la raccolta, l’imballaggio e il trasporto in cantiere (energia “grigia”) è di gran lunga più basso di qualsiasi altro materiale utilizzato in edilizia e riduce le emissioni nell’atmosfera.
Tutte le finiture della “Casa di Paglia” sono naturali: intonaco in argilla a calce, legno d’abete termo cotto, coccio pesto e oli naturali. In questo contesto, non poteva mancare l’apporto di XILO1934, legno per l’architettura (marchio di Piemonte Parquets) ecologico per vocazione, che ha fornito il sistema di ventilazione a scudo termico XILOMOENIA per lo schermo solare esterno e DECKING, parquet studiato per l’outdoor, per i pavimenti esterni.
Lo sviluppo del progetto sul territorio biellese è collegato alla storica cultura del riso nelle zone di Biella e Vercelli, che le economie di mercato globale stanno mettendo in crisi in seguito al crescente business della biomassa. Allo stesso modo, a migliaia di chilometri di distanza, le politiche economiche dei paesi occidentali, hanno distrutto la capacità produttiva dei coltivatori di riso haitiani e in seguito al terremoto del gennaio 2010, ad Haiti è insorto, fra gli altri, il problema della reperibilità di materiale da costruzione.
L’utilizzo della paglia di riso, grazie alle sue ottime caratteristiche anche in relazione alle qualità antisismiche intrinseche al modello di struttura, crea un collegamento virtualeche lega realtà così lontane e investite da problematiche così diverse, attribuendo al progetto un valore unico di risposta a problemi di carattere locale a valore globale, nell’ottica di proporre nuove microeconomie glocali.
Tutt’altro, insomma, che un fuoco di paglia.
18 giugno 2013