bioplastica – È possibile utilizzare la bioplastica PHAs sviluppata da bio-on nche per rigenerare un tessuto umano, in particolare per realizzare la struttura di supporto (scaffold) di colture di cellule ossee, strutture grazie alle quali è possibile rigenerare un osso umano.
Ciò è possibile poiché questo materiale, biodegradabile in acqua al 100%, è anche estremamente bio compatibile come dimostra lo studio di un team di ricercatrici italiane, i cui primi risultati sono in corso di pubblicazione su importanti riviste scientifiche internazionali di settore.
«È stato ampiamente dimostrato in letteratura che i poliidrossialcanoati (PHAs) siano materiali pienamente idonei ad essere utilizzati nella rigenerazione tissutale a partire da colture cellulari – spiega Paola Fabbri, ricercatrice al Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia – nel nostro laboratorio abbiamo dimostrato come questo materiale, opportunamente combinato con particelle ceramiche o vetrose osteoinduttive in strutture altamente porose, sia adatto alla costruzione di scaffolds compositi privi di citotossicità. I test di validazione biologica hanno mostrato con i saggi di proliferazione cellulare che le cellule dell’osso sono in grado di aderire compiutamente su tali scaffolds, e dar luogo ad un processo di rigenerazione tissutale supportato».
Le caratteristiche di questo materiale, soprattutto l’estrema bio compatibilità, permetteranno in futuro di estenderne l’uso alla rigenerazione di altri tessuti grazie alla progettazione di scaffolds bioriassorbibili in-vivo, cioè che vengono assorbiti dal corpo umano e che dunque non necessiteranno di espianto al termine del processo di rigenerazione tissutale.
«Siamo estremamente soddisfatti di questi risultati – dice Marco Astorri, Ceo e co-fondatore di bio-on – perché il bio medicale è uno dei numerosi settori nel quale è possibile utilizzare i nostri biopolimeri (ottenuti in questo caso da sotto prodotti di Co.Pro.B., il maggiore produttore italiano di zucchero da barbabietola). Abbiamo già formalizzato un accordo con Virdhi (virdhi.com) una start-up innovativa che sviluppa materiali avanzati per uso bio medicale e nei prossimi mesi faremo lo stesso con altre realtà simili nel mondo».
Fondata nel 2007 bio-on ha realizzato e brevettato la prima bioplastica PHAs al mondo biodegradabile naturalmente in acqua e suolo al 100%.
Il prodotto nasce trasformando i residui di produzione dello zucchero, da barbabietola e canna, attraverso un processo produttivo naturale senza uso di solventi chimici organici.
In circa 10 giorni il prodotto si dissolve in acqua di fiume senza lasciare tracce. La bioplastica PHAs sviluppata da bio-on trasforma un prodotto di scarto che andrebbe smaltito (un costo diventa una risorsa) e non ha quindi alcun impatto sul ciclo alimentare, contrariamente a quanto accade per altri tipi di prodotti “bio” come biocarburanti o altre bioplastiche che utilizzano cereali.
La bioplastica brevettata da bio-on possiede caratteristiche straordinarie: è resistente al calore fino a 200°C, è impermeabile ai gas e ai liquidi e ha prestazioni meccaniche eccellenti. Per questo è possibile realizzare una infinita gamma di oggetti in tutti i settori dove oggi si utilizza la tradizionale plastica. La biodegradabilità della bioplastica bio-on è stata certificata nel 2008 da Vinçotte. Bio-on è una Intellectual Property Company e fornisce la tecnologia per produrre o utilizzare PHAs sulla base di una licenza che limita l’uso ad un territorio o ad una specifica area commerciale.
02 settembre 2013