scelte alimentari – Rispettare la stagionalità dei cibi, privilegiare prodotti a chilometro zero, mangiare meno in generale e mangiare meno carne in particolare, variare molto la dieta, acquistare cibi freschi e prepararli direttamente (evitando i precotti, surgelati e simili), acquistare possibilmente dai produttori, privilegiare i cibi biologici.
Sono solo alcuni dei suggerimenti per la nostra alimentazione di Slow Food, l’associazione fondata nel 1986 per contrastare il diffondersi della cultura del fast food e salvaguardare il patrimonio di biodiversità, cultura e saperi tramandati che rende l’atto di nutrirsi uno dei piaceri fondamentali dell’esistenza.
Le scelte alimentari incidono anche sulla nostra salute e sulla qualità dell’ambiente sulla giustizia sociale. In questo quadro non c’è spazio per gli Ogm , perché non danno ancora risposte certe sul piano della sicurezza alimentare e ambientale.
Molto meglio puntare sui cibi biologici e naturali, nonostante il paradosso per cui è necessario certificare come un’eccezione ciò che dovrebbe essere la norma, mentre dovrebbe essere chi aggiunge fertilizzanti chimici, pesticidi, additivi e conservanti a dichiarare, certificare e documentare la sua “anormalità”.
Per Slow Food il cibo è un diritto di tutti: ogni anno si produce sulla Terra abbastanza cibo per nutrire 12 miliardi di persone, ma ne viene sprecata la metà. E dei 7 miliardi di abitanti, oltre 800 milioni di persone soffrono per la fame e la malnutrizione, mentre 1,6 miliardi sono sovrappeso o obesi. Ecco allora che parlare di salute, di sostenibilità, di giustizia alimentare significa affrontare lo stesso tema di fondo e nessuno può pensare di essere esentato da responsabilità in tal senso.
L’intervista ad Alberto Arossa di Slow Food Italia su sicurezza alimentare, tutela ambientale ed Ogm realizzata dal team de ‘La Lumaca’
07 febbraio 2014