riciclo e riutilizzo – Sono effetti straordinariamente positivi quelli che il riciclo e il riutilizzo degli oggetti producono sull’ambiente.
Se il riciclo e il riutilizzo sono diventati un vero e proprio stile di vita sostenibile la compravendita dell’usato vede il moltiplicarsi di progetti.
La compravendita di beni usati è stata oggetto per la prima volta di un calcolo sul risparmio potenziale di emissioni di anidride carbonica da parte della multinazionale norvegese Schibsted Media Group. L’indagine ha coinvolto anche Subito.it, azienda n.1 in Italia con oltre 8 milioni di utenti unici al mese.
Dall’indagine risulta evidente che gli utenti di Subito hanno permesso nel 2015 un risparmio di 3,4 milioni di tonnellate di CO2, una quantità equivalente al blocco totale del traffico per 32 mesi a Milano o per 10 mesi a Roma, alle emissioni annuali di 373.626 italiani, a 3,6 milioni di viaggi in aereo Milano-New York o di 3,4 Roma-New York, alla produzione di 5,2 miliardi di tonnellate di pasta o ancora di 13,7 milioni di divani.
“Second Hand Effect“, così si chiama il progetto, vede coinvolti, oltre a Subito, Leboncoin in Francia, Blocket in Svezia, Vibbo in Spagna e Finn in Norvegia. I milioni di persone che acquistano oggetti usati su queste piattaforme digitali del Gruppo Schibsted hanno contribuito in un anno al risparmio complessivo di 12,5 milioni di CO2, un quantitativo pari a 1.100 voli intorno al mondo a bordo di un Airbus 380, alle emissioni annuali di 1.5 milioni di europei e al blocco totale del traffico per 3 anni e 4 mesi nella città di Parigi.
L’Istituto Svedese di Ricerca Ambientale (IVL) ha esteso un’indagine, già condotta dal 2013 su Blocket, ai 5 mercati più grandi di Schibsted Media Group, basandosi sull’assunzione che ogni prodotto usato rivenduto allunghi il ciclo di vita di un prodotto e la sua dismissione.
“Contribuire a salvaguardare il pianeta e tutelare le prossime generazioni è un passo importante verso un futuro più responsabile e sostenibile”, dichiara Melany Libraro, General Manager di Subito. “Ogni giorno oltre 60.000 scambi di beni usati permettono a migliaia di beni di trovare una nuova casa. Pensare di essere protagonisti attivi nel rispetto per l’ambiente e nella riduzione dei cambiamenti climatici è un incentivo sempre più forte per migliorare il nostro servizio e spingere tutte le persone a dare una seconda vita agli oggetti attraverso Subito”.
La macrocategoria Motori ha permesso il risparmio più elevato di CO2 nel 2015 con 2,7 milioni di tonnellate (10 milioni totali sui 5 paesi), seguita da Casa e Persona con 576.000 tonnellate (2,1 milioni totali), da Elettronica con 254.000 (650.000 totali) e da Sports & Hobby con 41.000 (170.000 totali).
“Dopo la conferenza sul clima di Parigi, il mondo si è posto l’obiettivo comune di limitare l’innalzamento della temperatura al di sotto di 2 gradi diminuendo le emissioni climatiche globali. Tutti, però, dobbiamo essere parte attiva di questo cambiamento, anche solo per la prospettiva di un futuro migliore per i nostri figli e nipoti” afferma Mariann Eriksson, Marketing Director di WWF.
“A tale scopo, il consumo e le forniture delle aziende giocano un ruolo chiave: diverse imprese possono offrire oggi a noi consumatori servizi a vantaggio dell’ambiente che ci permettano di vivere in modo più sostenibile. Questo report di Schibsted Media Group è un ottimo esempio che dimostra come la crescita della tecnologia e del digitale abbia creato nuovi servizi che permettono di fare scelte più sostenibili”.
Sempre più persone oggi sono consapevoli del danno causato dalla poca attenzione all’ambiente, danno che si traduce in cambiamenti climatici in grado di nuocere alla vita di tutti. Per questo la scelta di contribuire quotidianamente alla tutela del Pianeta è sempre più radicata nella mentalità di ognuno. Secondo un’indagine condotta da Subito, ben il 91% degli italiani afferma infatti di compiere quotidianamente grandi o piccoli gesti per ridurre l’inquinamento. Circa il 70% rivela di farlo acquistando o vendendo oggetti usati optando quindi per un consumo responsabile nell’ottica di proteggere le generazioni future (57%).
La scelta di una vita sostenibile passa attraverso la decisione di acquistare solo prodotti di cui c’è necessità (49%) e alla consapevolezza di poterli un domani rivendere nel caso in cui non se ne avesse più bisogno (69%). Chi fa la compravendita dell’usato lo fa quindi perché crede nel riuso (40%), lo ritiene un modo intelligente di fare economia (42%), un modo pratico per liberarsi di ciò che non vuole più (30%), desidera proteggere l’ambiente (18%) e considera l’acquisto di qualcosa di nuovo uno spreco di risorse (33%).
I beni usati più acquistati e venduti sono le automobili (61%), seguite da oggetti di arredamento (43%), accessori e elettronica (entrambi 34%) e articoli sportivi (32%).
25 marzo 2016