lotta allo spreco alimentare – Gli scarti alimentari possono avere una seconda vita.
E’ possibile trasformarli in proteine e zuccheri utili per produrre ingredienti alimentari, nutraceutici e mangimi per la zootecnia.
Ma gli scarti alimentari possono diventare anche bioplastiche o energia sotto forma di biogas. Non solo. Dagli scarti di uva e arance si ricavano polifenoli, pectine e fibre, utilizzabili in nutraceutica e cosmetica. Secondo l’Ue entro il 2030 con il riciclo dei rifiuti al 70% e lo smaltimento in discarica al 5%, grazie all’economia circolare si possono creare 580 mila posti di lavoro e risparmi per le imprese pari all’8% del fatturato annuo.
L’ENEA con laboratori all’avanguardia, studi e attività pluriennali, è in prima linea nella ricerca per la produzione di biogas e di compost di qualità, per la realizzazione di alimenti meno deperibili e di processi di produzione sostenibili, oltre che nella divulgazione di buone pratiche per la riduzione degli sperperi di cibo.
In occasione della Giornata mondiale contro lo spreco alimentare, l’ENEA pubblica un decalogo per promuovere alcune buone pratiche.
Secondo dati ENEA, nel nostro Paese vengono gettati nel cassonetto circa 5,5 milioni di tonnellate di cibo/anno, in pratica 42 kg di cibo a persona sotto forma di avanzi non riutilizzati e alimenti scaduti o andati a male, con un valore economico che si aggira intorno ai 13 miliardi di euro all’anno.
Di questi 42 kg, oltre 10 sono costituiti da verdure e prodotti ortofrutticoli per un totale di oltre 1,3 milioni di tonnellate. Con i prodotti vegetali che gettiamo nella spazzatura, oltre a fitosanitari e nutraceutici, potremmo produrre 41 milioni di m3 di biometano, l’equivalente dell’energia necessaria per riscaldare 46mila appartamenti, con un risparmio di circa 2 milioni di tonnellate di CO2. Ma non è tutto. I nostri scarti possono trasformarsi in cibi “Superfood” per mantenerci in forma, cosmetici per farci belli o nuovi alimenti per la zootecnia.
Grazie a laboratori e impianti di ultima generazione, competenze e professionalità pluriennali, l’ENEA punta a trasformare lo scarto di un settore, in materia prima per un altro, da rifiuti a risorse.
In questo contesto l’impegno dell’ENEA va dal brevetto per la trasformazione delle acque di scarto della lavorazione delle olive in prodotti per la conservazione degli alimenti o in antiossidanti ricchi di polifenoli, alla valorizzazione degli scarti dell’industria lattiera con lo sviluppo di prodotti ad alto valore aggiunto.
L’ENEA dispone infatti di impianti pilota o dimostrativi per migliorare la sostenibilità delle diverse fasi produttive e la qualità dei prodotti agro-alimentari. A questo scopo, sviluppa e applica nuove tecnologie da impiegare nei processi di trasformazione e stabilizzazione dei prodotti alimentari freschi e trasformati, con l’obiettivo di preservarne le caratteristiche sensoriali e nutrizionali.
Partendo da biomasse vegetali o da scarti e sottoprodotti dell’industria di trasformazione e grazie alla combinazione di tecnologie avanzate di separazione, recupero e purificazione, è in grado di realizzare nuovi prodotti ad alto valore aggiunto come prodotti delattosati per soggetti intolleranti e a basso contenuto di sostanze allergizzanti, vino dealcolato, latte d’asina reidratato per uso farmaceutico e cosmetico, oli essenziali e molecole antiossidanti benefiche per la salute e da utilizzare anche nel biocontrollo.
Nei laboratori ENEA, si studia come i processi di trasformazione industriale ed i materiali utilizzati per il packaging influiscano sulla conservazione di prodotti ortofrutticoli di IV gamma; o come migliorare i sistemi di conservazione per coniugare una sana alimentazione con i tempi veloci della vita quotidiana (non a caso, si chiamano prodotti “ready to eat”). Non ultimo, grazie ai profili genomici, microbiologici, organolettici e aromatici, l’ENEA è attiva per allungare la “shelf life” degli alimenti, mantenendo le proprietà organolettiche, prolungandone i tempi disponibili per il consumo e dunque diminuendo gli sprechi.
“Stiamo parlando di nuovi percorsi di sviluppo attraverso il recupero e la valorizzazione degli scarti di produzione, sottolinea Nicola Colonna, responsabile Laboratorio Sostenibilità, qualità e sicurezza delle produzioni agroalimentari dell’ENEA.
“Infatti dagli scarti si possono ottenere diversi prodotti e sfruttare queste potenzialità è indispensabile oltre che per l’ambiente anche per l’efficienza ed economicità del prodotto finale: occorre infatti pensare al riutilizzo come a una cascata dove dallo scarto si ottengono prima composti ad alto valore aggiunto e poi via via quelli a valore minore fino ad arrivare al biogas”.
03 febbraio 2017