lotta agli sprechi energetici – Abbattere le emissioni del 40% entro il 2030 e dell’80% da qui al 2050. Risparmiare ben 240 miliardi di euro all’anno. Creare 2 milioni di nuovi posti di lavoro. Sensibilizzare parlamentari e governi europei sui temi degli effetti positivi di un’azione strategica di riqualificazione del patrimonio immobiliare del vecchio continente. Sono questi obiettivi di Renovate Europe, l‘iniziativa europea che mira a sensibilizzare istituzioni e cittadini dei 28 paesi dell’Unione Europea sui temi della riqualificazione energetica, che lancia il primo manifesto comune contro gli sprechi energetici negli edifici e che, a partire da domani 2 aprile, coinvolgerà parlamentari europei e capi di governo nel nome della riqualificazione energetica.
Renovate Europe è una campagna promossa da ben 31 sostenitori, che riuniscono associazioni non governative, enti locali, sindacati, gruppi di esperti e il settore terziario. A rappresentare l’Italia è Rete Irene, il primo network di imprese italiane specializzato in riqualificazione energetica e a cui è stato chiesto di diventare partner unico per il nostro Paese di Rec (Renovate Europe Campaign). Rete Irene si occuperà di promuovere e coordinare tutte le iniziative che verranno lanciate nel corso dei prossimi mesi.
I nostri edifici sono attualmente responsabili del 40% del totale del nostro consumo energetico, nonché del 36% delle emissioni di biossido di carbonio nell’atmosfera. Questa realtà non cambierà a meno che il nostro patrimonio edilizio non venga riqualificato per ridurre drasticamente il suo consumo energetico. I proprietari di abitazioni e di industrie andrebbero a risparmiare oltre 239 miliardi di euro ogni anno, incrementando l’occupazione di 2 milioni di nuovi posti entro il 2020.
Quanto all’ambito residenziale, il potenziale di risparmio è pari al 61% mentre per il settore terziario è pari al 36%. Questo infatti significa che, da solo, il progetto di riqualificazione energetica degli edifici europei può ridurre il consumo di energia primaria dell’intera Europa del 22% fino al 2030. Il primo passo di renovate Europe è stato stilare il ‘Manifesto Europeo per la Riqualificazione Energetica’.
Nove i punti previsti: 1. Migliorare la qualità della vita; 2. Ridurre i livelli di inquinamento atmosferico e le emissione di Co2; 3. Incoraggiare i processi più ampi di riqualificazione urbana; 4. Migliorare le prospettive delle Pmi; 5. Rafforzare l’impegno delle autorità locali e regionali; 6. Spingere la rispesa economica; 7. Sconfiggere la precarietà energetica; 8. Accrescere la sicurezza energetica; 9. Sostenere i conti pubblici degli stati membri.
Oltre al manifesto è stata diffusa una lettera aperta, indirizzata a tutti i capi di stato dei Paesi Ue, per chiedere un impegno concreto da parte della politica per intraprendere azioni efficaci ed immediate, miranti ad un obiettivo di efficientamento energetico nel settore edile entro il 2030.
Un appello rivolto anche al presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, che sarà coinvolto in prima persona nell’ambizioso progetto, alla luce del prossimo semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, a pochi mesi dall’apertura di Expo 2015. Inolte, il 2 aprile partirà una raccolta di firme, che si terrà in contemporanea a Bruxelles e nei diversi paesi dell’Unione Europea, che coinvolgerà i candidati alle imminenti elezioni per il rinnovo del parlamento Ue.
A questi ultimi verrà chiesto di impegnarsi concretamente per fermare gli sprechi di energia negli edifici d’Europa, firmando un documento in 5 punti: sollecitare il governo del proprio paese ad adottare un’ambiziosa strategia per la riqualificazione degli edifici; spingere i commissari competenti e i servizi della commissione ad adottare iniziative concrete per promuovere la riqualificazione degli edifici.
E ancora: ricordare che la riqualificazione energetica deve essere una priorità a livello politico e legislativo; contribuire alla sensibilizzazione divulgando casi di successo di riqualificazioni energetiche ambiziose; instaurare un dialogo permanente con le autorità locali e sostenere i loro sforzi in favore della riqualificazione del patrimonio edilizio.
01 aprile 2014