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Parlamento Ue vota normativa sugli shopper: -50% entro il 2017

plastica e ambienteLa Commissione Ambiente del Parlamento Ue ha votato ieri sera la direttiva Europea sugli shopper presentata dalla Commissione il 4 novembre del 2013.

Obiettivo della proposta incentrata sulle borse di plastica è limitare le conseguenze negative sull’ambiente, in particolare per quanto riguarda la loro facile trasformazione in immondizia, nonché contribuire a prevenire la formazione di rifiuti e a promuovere un uso più efficiente delle risorse.

Rispetto al documento elaborato a Bruxelles, la bozza votata dalla Commissione Ambiente è meno generica. Fissa ad esempio l’obiettivo da raggiungere nella riduzione del consumo di shopper in plastica, in due step: il 50% entro tre anni dall’entrata in vigore della nuova Direttiva per arrivare all’80% entro cinque anni, prendendo come riferimento la media europea.

“La proposta della Commissione Europea lascia libertà ai paesi membri di adottare misure per la riduzione dell’impiego degli shopper in plastica ed eventuali restrizioni relative alla loro commercializzazione – ha detto Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club e autore dell’emendamento che introdusse nella legislazione italiana in divieto degli shopper in vigore dal gennaio 2011 – e ora quindi non ci sono più alibi per non applicare le sanzioni a chi si ostina a commercializzare sacchi non conformi alle regole europee di biodegradabilità e compostabilità”.

“La scelta della Commissione – prosegue Ferrante – conferma che il modello italiano, che ha già ridotto il consumo di shopper usa e getta da circa 180000 ton nel 2010 e circa 90000 nel 2013, con una riduzione del 50% e un miglioramento della qualità e quantità del rifiuto organico, può essere davvero un modello per tutta l’Europa nel comune raggiungimento degli obiettivi fissati dalla bozza votata ieri dalla Commissione ambiente: 50%, rispetto al 2010, entro i tre anni dall’entrata in vigore della nuova Direttiva e, successivamente, l’80% entro cinque anni rispetto alla media europea”.

“Si tratta finalmente di una buona notizia per l’ambiente in Europa e un riconoscimento importante per l’Italia e la sua legge che mette al bando le buste di plastica. Ora una delle priorità da seguire sarà quella di aggredire in maniera definitiva l’usa e getta, risolvere il problema dei sacchetti illegali ancora troppo diffusi e promuovere le filiere delle produzione industriali innovative e rispettose dell’ambiente come ha fatto in questi anni l’Italia, che tra l’altro è diventata un esempio e ha fatto scuola in Europa per la riduzione dell’uso degli shopper inquinanti usa e getta, per la lotta all’inquinamento marino da plastica e per l’uso dei sacchetti compostabili per la raccolta differenziata per l’uso domestico”, dichiara Stefano Ciafani vicepresidente di Legambiente.

11 marzo 2014

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