colorazione a misura d’ambiente – I nostri abiti, le magliette dei nostri figli, gli articoli di pelletteria e d’arredamento, le lenzuola, persino i fazzoletti di carta che usiamo per pulirci la bocca sono colorati chimicamente con sostanze potenzialmente dannose per la salute e l’ambiente. Formaldeide, diossina e benzidina ad esempio possono essere la causa di vari problemi di salute: malattie respiratorie, allergie, infertilità, cancro persino! E rilasciano nell’ambiente veleni pericolosi per le acque, i pesci che ci vivono e gli animali che le bevono, le piante, la frutta e gli ortaggi che mangiamo.
Fortunatamente nei Paesi del’Unione Europea dal 2007 una direttiva severa, il regolamento REACH, regola l’impiego delle sostanze chimiche e impone analisi approfondite tutelando i lavoratori e i consumatori finali.
Ma per le merci importate da Paesi extra-europei il regolamento Reach non funziona.
E un prodotto anche se etichettato Made in Italy o Made in Europe potrebbe essere stato colorato chimicamente altrove, in luoghi dove le leggi sono diverse e meno attente alla nostra salute.
Da anni diamo per scontato trovare su un capo d’abbigliamento l’etichetta con la provenienza (peraltro non obbligatoria per legge) e la composizione, ma per le sostanze chimiche? Come possiamo capire dove è stato colorato, e decidere con consapevolezza se comprarlo o meno?
In difesa del diritto all’informazione del consumatore, Michela Kahlberg ha deciso di dare il via al progetto madeincolours, una “etichetta parlante” che permette di tracciare i capi e i prodotti colorati all’interno dell’Unione Europea. Un marchio di garanzia riconoscibile (madeincolours, appunto) che potrà essere applicato a tutti i prodotti. Un’etichetta abbinata ad un QR code, grazie al quale, tramite smartphone, potremo immediatamente avere informazioni sul prodotto, nonchè la garanzia che è stato colorato all’interno della UE. Basterà quindi riconoscere il marchio madeincolours per sapersi adeguatamente tutelati dai rischi dell’uso di sostanze chimiche coloranti non idonee.
“Per dar forza all’iniziativa madeincolours stiamo lanciando una campagna di crowdfunding: le risorse raccolte serviranno alla messa in opera del progetto e per sostenere un lavoro d’informazione capillare che spieghi alle persone i rischi della colorazione chimica senza controllo – sottolinea Michela Kahlberg -.
Sarà un progetto europeo, sviluppato in tante lingue, e più fondi si raccoglieranno e più persone saranno raggiunte”.
Per una colorazione chimica sotto il nostro controllo, fai la tua parte …
02 maggio 2016