raccolta differenziata – In Italia nel 2015 sono state riciclate 46.500 tonnellate di imballaggi in alluminio, pari al 69,9% dell’immesso sul mercato (66.500 ton).
Lo scorso anno è stato un anno decisamente positivo per raccolta differenziata, recupero e riciclo degli imballaggi in alluminio.
I dati sono stati presentati a Milano, nel corso dell’Assemblea Annuale di CiAl – Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Alluminio.
Un risultato reso possibile grazie alla collaborazione dei cittadini e agli accordi stipulati fra CiAl e gli enti locali di riferimento.
Ad oggi, sono infatti 6.607 i Comuni italiani nei quali è attiva la raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio (l’82% del totale) con il coinvolgimento di circa 52,6 milioni di abitanti (l’88,5% della popolazione italiana).
“Nello scenario delle politiche e delle strategie di recupero e avvio al riciclo dei materiali, assistiamo da tempo all’affermarsi di concetti che sintetizzano e ispirano le scelte e gli orientamenti dei diversi soggetti politici ed economici – ha spiegato il presidente di CiAl Cesare Maffei -.
Primi fra tutti i concetti di sviluppo sostenibile e economia circolare, principi rispetto ai quali il comparto dell’alluminio ha saputo mostrarsi al passo con i tempi e capace di anticipare esigenze e sviluppi. Nel corso del 2015 abbiamo consolidato l’immagine di “materiale permanente” e il valore del “metal to metal loop” alla base del sistema di recupero e riciclo del nostro Paese, ma anche rafforzato il contributo offerto dal sistema di gestione degli imballaggi alla crescita del modello nazionale di riciclo e alle interessanti opportunità che lo stesso potrà garantire in futuro per le altre tipologie di beni in alluminio”.
In un’ottica di economia circolare, i cui principi sono particolarmente affini ai valori dell’alluminio, il “metal to metal loop” garantisce che l’energia e la materia presente in ogni singolo prodotto di alluminio permanga nel tempo, senza perdite di performance chimico-fisiche, venendo riutilizzate e, quindi, conservate in ogni successiva applicazione senza fine. Da qui anche il concetto di materiale permanente, associato ai metalli che, proprio per queste caratteristiche specifiche, non possono essere ricondotti alle categorie dei materiali da fonti rinnovabili o a quelle derivate dal petrolio.
“Il consolidamento del ruolo del Consorzio su tutto il territorio nazionale e della rete di relazioni con Comuni e operatori, con cui è stato fino ad oggi condiviso un importante percorso conseguendo rilevanti risultati, rappresentano ora quasi l’inizio di una nuova era – prosegue Maffei -. Siamo, infatti, pronti per affrontare le nuove sfide dettate dall’Europa e le nuove opportunità che anche il nostro Paese saprà cogliere attraverso l’aggiornamento e l’adeguamento normativo attualmente in corso”.
I risultati 2015 hanno permesso di mettere a segno un recupero totale degli imballaggi in alluminio in Italia (quota di riciclo + quota di imballaggi avviati a recupero energetico) pari a 50.200 tonnellate, corrispondenti al 75,5% dell’immesso nel mercato.
Grazie al riciclo di 46.500 tonnellate di imballaggi in alluminio sono state:
– evitate emissioni serra pari a 345mila tonnellate di CO2
– risparmiata energia per oltre 148mila tonnellate equivalenti petrolio.
La totalità dell’alluminio prodotto in Italia proviene dal riciclo.
I trend confermano l’Italia al primo posto in Europa con oltre 895mila tonnellate di rottami riciclati (considerando non soltanto gli imballaggi).
03 maggio 2016