lotta allo spreco alimentare – Il rapporto Waste Watcher 2013 redatto da Last Minute Market ci informa che la famiglia media italiana ogni anno getta nella spazzatura circa 11 chili di cibo, circa un chilo al mese. Sono così 240 mila le tonnellate di cibo che finiscono tra i rifiuti per un valore di mercato pari a 8,7 miliardi di euro (calcolato considerando i costi di allevamento, coltivazione ecc. fino ad arrivare al prodotto finito) che incidono sulla spesa famigliare per 7 euro a settimana.
Un grande, inutile, odioso, spreco di risorse e denaro che può essere evitato, a partire da un consapevole cambio di passo negli stili di vita degli italiani. Sicuramente le prime buone regole da osservare sono non riempire il frigo compulsivamente oltre misura, fare una spesa ragionata, non mettere a tavola più cibo di quello che consumiamo.
Anche fuori dalle nostre abitazioni possiamo fare molto: portare a casa gli avanzi dei propri pasti consumati al ristorante o in mensa, già consuetudine in molti paesi europei e negli Stati Uniti, è un grande deterrente contro lo spreco alimentare. L’unica controindicazione è che questa pratica crea spesso disagio. Un disagio non giustificato, il cibo che rimane sulle nostre tavole a fine pasto è ancora buono, commestibile, e come tale va trattato.
Per combattere lo spreco alimentare entra in gioco la borsa antispreco di Legambiente: “Good-Food-Bag” il sacchetto individuale riutilizzabile per il trasporto di cibo avanzato.
La sacca rientra nelle buone pratiche promosse da viviconstile.org, il sito di Legambiente dedicato alle persone che hanno deciso di vivere in modo sostenibile.
Nel sito è possibile iscriversi alla community sul tema dell’alimentazione e condividere le modalità di uso della sacca e le altre buone pratiche messe in atto dai “cittadini” del gruppo.
06 maggio 2014