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Expo, un campo di mais nel centro di Milano

agricoltura urbana Un campo di mais con oltre 1500 piante alte quasi 2 metri, in pieno centro città. É l’installazione ‘quantomais’ posizionata tra i due padiglioni di Expo Gate di fronte al castello sforzesco di Milano. Il campo, di 360 metri quadrati, coltivato in una cascina di Abbiategrasso, è stato trasportato in città. Crescerà per tutto agosto nella piazza di Expo Gate e ospiterà attività per i visitatori. Poi il mais continuerà a vivere in orti e vivai, anche di scuole e università.

L’installazione é stata realizzata dallo studio A4A Rivolta Savioni Architetti per lo spazio compreso tra i due ingressi di Expo Gate, la porta di accesso all’Esposizione Universale ed é anche info point e location per eventi gratuiti aperti a tutti.

Oltre 1.500 piante di granturco alte due metri coltivate nella Cascina Gambarina di Abbiategrasso e piantate su una superficie di 360 metri quadri. Per il mese di agosto via Beltrami diventa un campo di mais e dà vita a un palinsesto di eventi, curato da Caroline Corbetta, che includerà laboratori creativi per i più piccoli, letture, presentazioni, performance teatrali, workshop e tante altre iniziative dedicate fino al 30 agosto ai cittadini di Milano, ai visitatori e ai turisti.

“Quantomais è un progetto dal fortissimo impatto estetico – afferma Caroline Corbetta – ma anche emotivo perché in grado di rievocare la memoria personale e collettiva. Tutti noi abbiamo un ricordo legato ai campi di mais, dalle campagne dell’infanzia alle numerose pellicole cinematografiche che li vedono presenti.

Non dimentichiamo, poi, che in epoca spagnola dopo il Castello Sforzesco iniziava la campagna, quindi per Milano il campo di mais ha anche un valore simbolico di rievocazione del passato”.

Con la posa del mais in  Expo Gate si apre il bando per adottare uno o più moduli del campo e distribuirli a chi ne farà richiesta.coltivazione mais

“In questo modo il progetto perderà il suo carattere temporaneo e continuerà a vivere in altri punti della città – spiega Giovanni Rivolta dello studio A4A -. La scelta del mais è funzionale all’installazione, ma ha anche una valenza concettuale: il volume verde davanti al quale il visitatore si trova provoca in lui una sensazione di straniamento e altera la sua percezione”.

“Il mais produce un effetto di sorpresa – gli fa eco la sua socia, Nicoletta Savioni – ed è capace di creare nuove relazioni”.

In Quantomais l’effetto sorpresa è centrale anche per Matteo Gatto, direttore delle  Aree Tematiche di Expo Milano 2015, che, come Giovanni Rivolta e Nicoletta Savioni, vede nell’installazione un’opportunità per creare relazioni nuove.

“La vera interazione con il visitatore proviene dallo stupore. Non credo nell’interazione digitale, ma nell’empatia, la capacità di emozionare e commuovere”.

Quantomais è un progetto strettamente legato al Tema dell’Esposizione Universale, Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.

“Ogni sfumatura evocata dal Tema – ricorda Gatto – può essere ricondotta al concetto di ‘paesaggio’ e Quantomais è esattamente il progetto di un paesaggio, capace di alterare la fisionomia urbana di Milano. Expo Milano 2015 focalizzerà l’attenzione sul mais e sui cereali nell’ambito del  Cluster dei Cereali e tuberi – Vecchie e nuove colture , uno dei nove spazi espositivi collettivi curato dall’Università Statale di Milano”.

31 luglio 2014

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