riuso legno – Sono autentiche opere di design quelle nate dal recupero di vecchie botti, scarti della lavorazione del legno, sughero riciclato.
I materiali accantonati da lavorazioni precedenti, o residuo di oggetti di recupero, sono diventati fonte di ispirazione per un gruppo di giovani ecodesigner, che li hanno utilizzati per dare vita a elementi unici.
Grazie alla creatività i materiali di scarto si sono trasformati in pezzi d’arredo green che hanno fatto bella mostra di se a “Legnodingegno“, concorso che ha visto sfidarsi giovani designer a colpi di fantasia nel riuso.
Il legno torna a nuova vita
“Il legno è pregiato, sempre, e anche dopo il primo ciclo di utilizzo ritorna a nuova vita attraverso la creatività, la manualità e la professionalità dell’uomo”, spiega Nicola Semeraro, presidente di Rilegno, il consorzio che ha promosso “Legnodingegno”.
Rilegno avvia al riciclo, ogni anno, oltre un milione e 500mila tonnellate di legno e l’idea di promuovere il riuso è perfettamente nelle sue corde.
Il concorso ha suscitato grande attenzione e sul tavolo della giuria di qualità sono arrivati ben 326 progetti.
Tanto lavoro anche per la giuria ‘Green’, composta da studenti del Politecnico di Milano, dell’Accademia di Brera e del Polo Formativo di FederlegnoArredo, alla quale è spettato il compito di giudicare i progetti presentati dagli under 28. Dalle proposte ricevute sono stati realizzati alcuni prototipi esposti durante la premiazione del concorso.
Giuria di qualità e giuria ‘Green’ hanno giudicato i lavori presentati a Legnodingegno
Ad aggiudicarsi il primo premio da 10mila euro è stato il venticinquenne Mattia Talarico, di San Giovanni in Persiceto, a cui è andato anche il riconoscimento della giuria ‘Green’. Mattia Talarico, a cui è stata offerta l’opportunità di uno stage presso l’azienda Riva 1920, ha realizzato Gemini un originale ed elegante portabottiglie ricavato dalle doghe in legno di rovere francese delle barrique, le piccole botti in cui invecchiano i vini più pregiati.
Al secondo posto della classifica troviamo invece la proposta ideata da Alberto Maria Spingor, giovane architetto di Torino.
Sua l’idea dello Smart Pod, realizzato con materiale ligneo di scarto, da porre all’ingresso della casa e in cui raccogliere i cellulari quando si entra in uno spazio di convivialità in cui sarebbero di disturbo e che allo stesso tempo ricarica i telefoni attraverso un alimentatore a induzione universale.
Il progetto di Alberto Maria Spingor ha ottenuto la seconda posizione anche nella classifica stilata dalla giuria green.
Medaglia di bronzo per la lampada-proiettore in sughero e legno Wu-Di, proposta da Luca Gennari, studente ventiduenne di Brescia.
Al terzo posto della classifica ‘green’ trova spazio Henry una sobria parete attrezzata in legno a vista dalla quale si ricavano facilmente due comodi posti per conversare, bere o mangiare insieme.
La parete è stata ideata da Luca Zenorini di Laives, studente di 24 anni.
Le giurie hanno considerato i progetti proposti dagli eco designer in base a criteri quali: originalità del progetto, riproducibilità su scala industriale, compatibilità ambientale per caratteristiche e processi di lavorazione, fattibilità economica e tecnologica del progetto stesso.
31 marzo 2017