. Raddoppia il consumo di vino bio: all'8,7% dei giovani piace vegan

Raddoppia il consumo di vino bio: all’8,7% dei giovani piace vegan

vino bio – In due soli due anni la quota di consumatori italiani che beve vino bio è raddoppiata raggiungendo quota 10,6 milioni.
A tracciare i numeri è l’indagine messa a punto da Wine Monitor Nomisma, che inserisce il fenomeno nel contesto della più generale crescita dei consumi alimentari di prodotti bio in Italia.

Per i consumatori italiani sono i vini da vitigni autoctoni i protagonisti indiscussi del futuro enologico italiano, identificati dal 39% degli intervistati. Grande attenzione anche per la sostenibilità ambientale.

Nella sola Grande distribuzione – fa sapere Wine Monitor a proposito dei prodotti biologici – il primo semestre 2016 ha chiuso ancora una volta con un balzo a doppia cifra (+20,6% rispetto al primo semestre 2015) e di questo fbottiglia vinoermento beneficia anche il settore vitivinicolo, dove, a un crescente interesse da parte del consumatore, corrisponde anche una crescita delle superfici dedicate a tale tipo di coltivazione (+128% negli ultimi 10 anni). In Italia ogni 10 ettari 1 è bio e con 66.578 ettari a vite da vino l’Italia è al secondo posto in Europa, dopo la Spagna.

La Sicilia guida tutte le classifiche regionali: in termini assoluti detiene il 38% delle superfici vitate bio e per incidenza della vite da uva bio sul totale vanta il 25% degli ettari dedicati.

Nel 2015 le vendite di vino biologico hanno raggiunto complessivamente 205 milioni di euro. Tale giro d’affari è realizzato per 1/3 sul mercato interno (68 milioni di euro, considerando tutti i canali (Gdo, catene specializzate in prodotti bio, enoteche, ristorazione/wine, vendite diretta) e per la restante parte (137 milioni di euro) sui mercati internazionali (+38% rispetto all’export di vino bio realizzato nel 2014).

Cresce anche la consumer base: negli ultimi 12 mesi il 21% della popolazione italiana over 18, ovvero 10,6 milioni di persone, ha bevuto in almeno un’occasione – a casa propria o da amici (15%) o away from home (6%) – vino a marchio biologico. Percentuale in aumento negli ultimi anni (nel 2013 era pari al 2%, nel 2014 pari al 11%), sintomo di un forte apprezzamento da parte del consumatore, che riconosce al vino bio naturalità (44% degli user) ma anche qualità (17%). Per queste caratteristiche distintive, il 75% dei wine user bio è disposto a spendere di più nell’acquisto.

Ma la vera novità dell’anno – prosegue il Nomisma Wine Monitor – è rappresentata dal vino vegano (quello per la cui produzione, da un punto di vista agronomico ed enologico, non sia stato utilizzato alcun prodotto e/o attrezzatura di origine animale), che entra in piena regola tra i nuovi trend di consumo per il 2016. L’8,7% dei millennials – infatti – mostra molto interesse per questa categoria di prodotto.

certificazione-bio-vino - VinitalybioGuardando alle esportazioni, il valore del mercato dell’export di vino bio è pari a 137 milioni di euro e la Germania rappresenta il primo Paese di destinazione del vino bio italiano, seguita da Usa e Svizzera. In aumento l’interesse delle imprese vitivinicole italiane che esportano bio verso specifici target di consumatori: il 13% delle imprese che esportano vini bio esportano anche vini vegani, l’8% senza solfiti e il 6% biodinamici.

“Il marchio biologico è indubbiamente un valore distintivo di grande successo, non solo per l’alimentare, ma anche per il vino; in soli due anni la consumer base di vino bio è raddoppiata – spiega Silvia Zucconi, Insight Coordinator di Wine Monitor Nomisma -. Ma il successo non si ferma ai confini nazionali: l’export di vino bio nell’ultimo anno cresce del 38%, a fronte di una crescita complessiva del vino italiano del 5%. Questo significa che la qualità dei vini biologici italiani ha un ottimo posizionamento anche all’estero, soprattutto in Germania (38% dell’export), primo mercato di destinazione per l’Italia. Ci aspettiamo che queste tendenze vengano confermate anche con la prossima vendemmia”.

12 agosto 2016

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