sviluppo sostenibile – Un modello di sviluppo sostenibile è possibile. Anche in Africa.
Da un territorio rurale, caratterizzato da insediamenti informali come la regione dell’Atakora a nord del Benin, è partita la sperimentazione progettuale dell’Atelier di sostenibilità ambientale dell’Università Iuav di Venezia.
Obiettivo: proporre un modo di abitare più legato alla comunità, a partire dagli usi e dalle modalità di occupazione del suolo propri della tradizionale dispersione africana sul territorio. E dunque affrontare le questioni legate alla mancanza di sviluppo in ambito rurale, innestando un’economia autosufficiente, frenando il processo di migrazione dalla campagna verso le grandi città e l’urbanizzazione incontrollata che ne consegue.
Oggetto del lavoro, che ha impegnato studenti e docenti Iuav per un semestre, è stato il piano regolatore per l’espansione dell’agglomerato della località Matéri, assunto come punto di partenza per sperimentare un modello sviluppo sostenibile.
La ricerca è nata in collaborazione con l’Associazione Famiglie Rurali, il Premio Architettura Città di Oderzo e l’Abbè Gildas Kouami Sambieni, rappresentante della diocesi di Natitingou.
Ne è nata la proposta di un modello di sviluppo alternativo alla pianificazione di impronta occidentale, nel quale la questione abitativa e delle infrastrutture si intreccia con la gestione delle risorse naturali, il ruolo dell’agricoltura familiare, le relazioni tra “campagna” e città.
Gli esiti dell’atelier, diretto da Patrizia Montini Zimolo, sono stati presentati alla presenza delle autorità locali, rappresentate dal sindaco di Matéri Adolphe Sambieni, dal ministro per l’energia, l’acqua e lo sviluppo delle energie rinnovabili D. Barthélémey Kassa, dal presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni del Benin Soulè Alagabe e dal console onorario d’Italia Vitaliano Gobbo.
La sostenibilità delle strategie e la fattibilità delle proposte elaborate nel corso dell’Atelier saranno poi verificate nel corso di un viaggio/tirocinio di quindici giorni ad aprile-maggio che vedrà coinvolti come protagonisti di un processo comune di formazione e confronto docenti, studenti italiani e beninesi, la comunità e le autorità di Materi.
18 febbraio 2014