giovani e agricoltura – In Toscana arrivano i tutors di Coldiretti per gli aspiranti imprenditori agricoli e per tutti coloro che vogliono, e soprattutto sognano, di aprire un’impresa agricola ma non sanno come fare o hanno bisogno solo di qualche incentivo e motivazione per iniziare.
Complici le difficoltà occupazionali e di collocamento professionale, ma anche spinti da un desiderio di cambiare stile di vita radicalmente, il 38% dei giovani toscani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare con una multinazionale (28%) o fare l’impiegato in banca (26%).
Addirittura 3 giovani su 4, appartenenti alla fascia di chi un lavoro già ce l’ha, vorrebbe cambiarlo perchè infelice.
“Nella nostra regione l’8,5% delle imprese agricole – non poche quindi – è gestito da un imprenditore under 40 mentre 25% lavora in un’azienda agricola come coadiuvante di un familiare. Di queste – spiega Coldiretti – circa il 70% opera in attività multifunzionali: dall’agriturismo alle fattorie didattiche, dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici”.
Dentro i numeri è collocata la verità: in Toscana il trend generazionale sta cambiando più veloce che altrove soprattutto grazie agli incentivi e alle risorse messe a disposizione dal piano di sviluppo rurale e dal bando per l’insediamento di nuove aziende agricole della Regione Toscana, che hanno permesso a 634 giovani toscani under 40 di coltivare il proprio sogno imprenditoriale. Il 34% dei giovani, fra quelli che hanno fatto domanda, è in età compresa fra i 18 e i 25 anni, il 30% ha fra i 26 e i 32 anni, il 36% fra i 33 e i 39 anni. Il 66% sono maschi, il 34 % sono donne. I giovani che scommettono tutto sull’agricoltura in Toscana non mancano e molti sono quelli da “convincere” che è la strada giusta.
20 i tutors che in Toscana sono già pronti a rispondere ad ogni dubbio, guidare ed offrire spunti e consigli per una corretta gestione dell’azienda osemplicemente per evitare errori per chi è intenzionato ad aprirne una nuova di zecca. Si tratta di imprenditori agricoli “giovani” come i loro potenziali interlocutori con cui scambiare, anche di fronte ad un caffè tutta una serie di informazione che possono essere decisive per intraprendere una scelta di vita nuova e diversa.
“Il team di tutors è già a disposizione in ogni provincia della nostra regione – annuncia Paolo Giorgi, delegato regionale Giovani Impresa Toscana (info su toscana.coldiretti.it) – offriamo la nostra esperienza, la praticità di tutti i giorni ma senza dimenticarci di ricordare, a chi sta pensando di aprire un’azienda agricola o di provarci, che non sarà facile, e che non bisogna scoraggiarsi o perdersid’animo. Si investe prima di tutto su se stessi: l’entusiasmo è un elemento decisivo per raggiungere i propri obiettivi”.
Per trovare i tutors basta andare sul nuovo portale social di “Giovani Impresa Coldiretti”, cliccare sulla sezione “Consulenza”, selezionare la provincia-territorio di interesse e scrivere al tutor di riferimento di cui si possono già conoscere alcune informazioni professionali, e non solo. “Anche questo – spiega Giorgi – è un modo per costruire un rapporto diretto già al primo impatto”.
Il progetto dei “Tutors di Coldiretti” va di pari passo con l’attivazione del nuovo portale dedicato e pensato per dialogare con tutti i giovani agricoltori che imprenditori lo sono già, e per chi lo vuole diventare. Un canale esclusivo dove condividere esperienze e raccontare attraverso lestorie, i colori, i prodotti, le sfide ed il progetti, un Paese che ha un futuro e che non si piega. Nel portale è possibile trovare informazioni su tutti i bandi e finanziamenti aperti, sugli eventi in calendario sugli adempimenti. In pratica un’interfaccia “h24” dove l’utente-navigatore può diventare protagonista della sezione “storytelling”.
“La generazione degli under 40 – conclude Giorgi – appartiene alla generazione digitale, a completo agio con nuovi modi di comunicare e condivisione. Questo ci permette di eliminare filtri, velocizzare le comunicazioni ed avere risposte in breve tempo. L’agricoltura del futuro siamo noi, e prima prenderemo confidenza con questa responsabilità e prima aiuteremo la nostra regione, ed il nostro Paese, ad uscire da questa delicata fase”.
13 febbraio 2014