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Oltre 112mila firme per porre fine all’Ecocidio

fermiamo l’Ecocidio in Europa – Mentre la Commissione Europea rivela gli obiettivi energetici per il 2030, oltre 112mila cittadini europei hanno aderito a un’iniziativa in supporto dell’introduzione di una nuova legge, che sia in grado di criminalizzare la distruzione degli ecosistemi e di porre fine all’Ecocidio ovvero “la distruzione estensiva, il danno o la perdita di ecosistemi di un dato territorio da parte di agenti umani o altre cause ad un livello tale da compromettere seriamente il godimento pacifico degli abitanti di questo territorio”.

Il deepwater Horizon, Fukushima, l’inquinamento nel delta del Niger, o le sabbie bituminose in Canada sono solo pochi esempi di disastri abientali che si potrebbero prevenire istituendo reponsabilità diretta per chi si è macchiato di colpe ambientali gravi. L’iniziativa dei cittadini europei è terminata martedì 21 ma la raccolta delle firme, non avendo raggiunto il milione di adesioni richieste, prosegue sotto forma di petizione per il Parlamento Europeo.

“Gli obiettivi per le energie rinnovabili e le emissioni di carbonio che stabiliamo oggi avranno un forte impatto per molti anni a venire – spiega Prisca Merz, direttrice di End Ecocide in Europe -.
E’ imprescindibile che l’Unione Europea assuma la sua responsabilità per assicurare il diritto a un ambiente sano oggi e per le generazioni future. Il piano giuridico internazionale stabilisce gli incentivi sbagliati. L’introduzione del reato di ecocidio potrebbe dare il via alla transizione verso un futuro sostenibile, di cui abbiamo urgentemente bisogno”.

“L’iniziativa cittadina era interamente gestita da volontari e ha ricevuto pochissimi fondi – sottolineano a End Ecocide in Europe -. I dati richiesti per aderire all’iniziativa dei cittadini europei sono numerosi, quindi molti cittadini europei si sono rifiutati di firmare. Le statistiche sul sito rivelano che la maggioranza delle persone che ha cliccato “firma ora” sul sito, non ha poi firmato”.

“Viste le circostanze, possiamo essere fieri di aver raggiunto questi risultati, questo dimostra che il pubblico esige questa nuova legge e noi siamo più determinati che mai nel proseguire lungo la stessa strada”, prosegue Prisca.

Il gruppo continuerà a raccogliere firme da consegnare al Parlamento Europeo come petizione ordinaria, mentre il 30 gennaio verrà pubblicato uno statuto che chiede la costituzione di una Corte Criminale,  europea e internazionale, per l’ambiente.

“Lo statuto è l’esito di una nuova coalizione di organizzazioni, che combatte per far riconoscere i crimini ambientali, ed End Ecocide è fiera di essere tra i promotori del progetto – spiegano gli organizzatori -“.

“Quando abbiamo avviato l’iniziativa, pochissimi cittadini europei sapevano cosa fosse l’ecocidio – conclude Prisca -. Adesso, oltre 100.000 persone hanno aderito all’iniziativa e si è avviato un processo di dialogo su questo tema importante. Il responso è stato positivo e abbiamo costruito un network di organizzazioni e individui che condivide i nostri obiettivi, questo network proseguirà nel tempo. Vorrei rigraziare personalmente tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta firme e hanno condiviso la notizia. Siamo tutti pionieri! Grazie!”.

23 gennaio 2014

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