energia – Ogni giorno, costantemente, si utilizza indirettamente una grande quantità di energia per coltivare, allevare, trasformare, conservare, trasportare e preparare il cibo.
In fatto di percentuali nei paesi sviluppati si stima che fra il 15 e il 30% del consumo totale di energia sia imputabile alle filiere agroalimentari.
Altra energia viene utilizzata per gestire e smaltire ingenti quantità di rifiuti, scarti e sprechi.
Le tante inefficienze comportano gravi conseguenze in termini di costi economici, sociali e ambientali, come emissioni di gas serra e inquinamento delle falde acquifere.
Diventa un punto fermo quindi la necessità di promuovere nuove fonti energetiche rinnovabili, più attente all’ambiente e all’uso delle risorse naturali.
Sistemi agroalimentari virtuosi potrebbero rivestire un ruolo importante per un utilizzo più sostenibile ed efficiente dell’energia, attraverso l’impiego dei residui agricoli e produttivi come fonti di energia, il recupero dello spreco alimentare e la sensibilizzazione verso scelte di consumo individuale più responsabili.
Il Libro Verde dello Spreco in Italia: l’Energia (Edizioni Ambiente), rapporto a cura di Last Minute Market realizzato nell’ambito della campagna “Un anno contro lo spreco”, propone – all’interno di questo quadro di riferimento – un analisi della relazione tra sprechi ed energia lungo la filiera agroalimentare.
Lo studio si basa su un accurato monitoraggio del rapporto fra spreco alimentare e costi dei consumi energetici mettendo in evidenza il binomio inestricabile fra cibo ed energia.
In Italia il 3% del consumo di energia è imputabile agli sprechi alimentari: percentuale che equivale ai consumi energetici annuali di 1.650.000 italiani, o all’ 85% dei consumi finali del comparto industriale di una regione come l’Emilia Romagna (stime UniBo, su dati LMM ed Enea).
Con questa quantità di energia si potrebbero soddisfare i bisogni energetici annuali di 1.650.000 Italiani. E con lo spreco energetico causato dalla produzione agricola rimasta in campo (oltre 1,5 milioni di tonnellate, pari al 3,2% della produzione totale) si potrebbero riscaldare per un anno 400.000 appartamenti di classe A (stime Unibo Su Valori Eni).
Solo negli Stati Uniti il 2,5% dello spreco energetico è determinato dagli sprechi alimentari. Un doppio spreco con gravi conseguenze in termini di costi economici, sociali e ambientali: da un lato, grandi quantità di energia sono utilizzate per produrre, distribuire e consumare cibo, dall’altro, ulteriore energia viene impiegata nella gestione e nello smaltimento degli sprechi e scarti di alimenti ancora commestibili.
Il libro a firma Andrea Segrè e Matteo Vittuari è stato presentato a Milano ieri alla Cascina Cuccagna in una serata di iniziative:
– ore 18.00 incontro – dibattito sui temi del Libro Verde dello spreco energetico, partecipano il presidente di Last Minute Market Andrea Segrè, il direttore editoriale di Edizioni Ambiente Marco Moro, il presidente di Alce Nero e Mielizia Lucio Cavazzoni, Pierre Ley responsabile delle media relations Whirlpool e il presidente Conapi Diego Pagani, coordinati da Beppe Croce, responsabile nazionale Agricoltura di Legambiente;
– a seguire anteprima del breve documentario Zero Impact di Pierre Ley. La storia di un breve viaggio nel mondo della ricerca legata alla sfida della sostenibilità alimentare;
– ore 20.30 “La solitudine dell’ape”. una produzione Una-api. narrazione e canzoni di e con Andrea Pierdicca e Yo-Yo Mundi, regia di Antonio Tancredi. Lo spettacolo ha visto unirsi apicoltori, attori, scrittori, musicisti, disegnatori e visionari con l’obiettivo di di ricollegare i fili invisibili che uniscono i destini dell’uomo a quelli dell’ape e degli altri essere viventi del nostro Pianeta.
05 dicembre 2013