tre mosse per l’automedicazione – Nel 2020 un cittadino su tre avrà più di 60 anni, avremo oltre 300 mila di tempo libero e altre 240 mila ore saranno dedicate alla cura del corpo. Ma già oggi, dopo la rivoluzione culturale del fai-da-te stile Ikea, l’avvento del digitale e del mare magnum della rete, gli inarrestabili progressi tecnologici, gli italiani sono sempre più registi delle loro scelte in tutti i campi, salute compresa. E’ lo scenario tracciato a Milano nel corso dell’evento ‘Semplicemente Salute’ promosso da Assosalute, l’associazione che rappresenta l’industria del farmaco di automedicazione.
Durante l’incontro gli esperti hanno tracciato i trend della società presente e futura: la maggiore attenzione alla persona e, di pari passo, il fenomeno del ‘declino dell’intermediazione’, ossia la tendenza che conduce in tutti i campi, compresa la salute, a una maggiore autonomia da parte dei cittadini. In questo scenario, la gestione autonoma dei più comuni disturbi di salute attraverso il ricorso responsabile all’automedicazione, i corretti stili di vita e la prevenzione saranno i tre ingredienti della cosiddetta ‘medicina dei sani’. Sotto l’occhio attento di medici, farmacisti, istituzioni e aziende, insieme in campo per garantire un’azione di educazione alla salute e all’automedicazione responsabile, contribuendo al benessere dei cittadini e alla sostenibilità del sistema sanitario pubblico.
Intervallati dalle incursioni umoristiche dell’attore Enrico Bertolino, si sono confrontati esperti come il presidente della Società italiana di medicina generale Claudio Cricelli, il segretario regionale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) Lombardia Fiorenzo Corti, il presidente di Federfarma Annarosa Racca, il segretario generale di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso e il presidente di Assosalute Stefano Brovelli.
Il sociologo Domenico De Masi ha dipinto un quadro di come si sono evoluti gli italiani e la direzione verso la quale si stanno muovendo: l’evoluzione culturale e l’innovazione tecnologica, unite alla longevità e all’aumentare del tempo libero, fanno sì che nei prossimi decenni la cura del corpo e il benessere saranno sempre più un bisogno essenziale per la maggioranza della popolazione.
Secondo gli esperti, è dunque facile aspettarsi che proprio la maggiore autonomia nelle scelte di salute, possa portare ad un maggior ricorso all’automedicazione e conseguentemente a un uso più appropriato del sistema sanitario pubblico. Un percorso, questo, di cui già oggi si vedono i segnali: il 60% degli italiani, riferiscono gli esperti, dichiara di aver fiducia nei farmaci di automedicazione e di farne ricorso quando necessario.
“È fondamentale che la tendenza alla gestione autonoma della salute sia governata nell’interesse dei cittadini e in favore della sostenibilità del sistema sanitario” afferma il segretario generale di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso – .
“Avere cittadini consapevoli e in grado di gestire i piccoli e comuni disturbi significa diffondere comportamenti più appropriati e liberare risorse – risparmio di tempo medico, minor ricorso ai pronto soccorso – indirizzandole, a vantaggio di tutti, verso quelle patologie per le quali è indispensabile il ricorso al sistema sanitario”.
Proprio sulla fondamentale differenza fra disturbo e malattia dovrà poggiare questo cambiamento culturale, sottolineano ancora gli esperti spiegando che maggior ricorso all’automedicazione non significa infatti “convincere” il cittadino/paziente che in futuro dovrà pagare di più di tasca propria, ma, piuttosto, di far emergere e valorizzare, in collaborazione con medici e farmacisti, quegli ambiti di salute e cura dove il soggetto può esercitare e sviluppare la propria autonomia e responsabilità di scelta affidandosi ai farmaci di automedicazione.
“Assosalute rappresenta l’industria del farmaco di automedicazione e quindi intende dialogare con il cittadino per sostenere il suo benessere”, aggiunge Stefano Brovelli, presidente di Assosalute. “Per questo intendiamo svolgere un’indispensabile azione di informazione e sensibilizzazione dei cittadini per diffondere, con un linguaggio semplice, una cultura del prendersi cura di sé consapevole”.
05 dicembre 2013